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Gli investimenti peseranno per il 48%

Agricoltura: alla Toscana 961 milioni per lo sviluppo rurale 2014-2020

25 giugno 2014 | 16.56
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Agricoltura: alla Toscana 961 milioni per lo sviluppo rurale 2014-2020

Fare il punto sul nuovo piano di sviluppo rurale 2014-2020 era l’obiettivo della comunicazione tenuta questa mattina, nella Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, presieduta da Loris Rossetti (Pd), dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Salvadori e da alcuni dirigenti della Giunta regionale.

Come hanno spiegato assessore e tecnici, la programmazione è iniziata l’anno scorso e si è pagato lo scotto di un notevole ritardo, da parte della Commissione europea, nell’emanare i regolamenti. Le risorse a disposizione della Regione Toscana, che nel caso dello sviluppo rurale rappresentano uno strumento piuttosto flessibile, ammonteranno a 961 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Di questa cifra 415 milioni, il 43%, proviene dal Fesr; il resto è finanziato da Stato e Regione.

La nuova programmazione, che si riassume nella proposta illustrata stamani, presenta caratteristiche precise: prima fra tutte, ha sottolineato Salvadori, ‘’il forte peso degli interventi per la competitività’’: gli investimenti peseranno per il 48%. Ancora, sono previsti consistenti interventi per l’innovazione (9%) e viene affidato un forte peso agli interventi per le foreste (15%), con un importante ruolo per la difesa del suolo e la lotta ai cambiamenti climatici. Infine, si ricorrerà in maniera consistente alla progettazione integrata (filiere, pacchetti giovani, territori) e alla semplificazione.

La tabella di marcia prevede che la proposta sia approvata in Giunta regionale nella seconda metà di luglio. “Contiamo - ha detto Salvadori - di arrivare fra le prime Regioni che stipuleranno un accordo con l’Unione europea a novembre, e di anticipare i bandi sulla competitività al prossimo mese di ottobre”.

In definitiva, secondo gli addetti ai lavori, le risorse a disposizione della Toscana per i prossimi anni sono ancora consistenti, “ma i regolamenti della nuova Pac non vanno nella direzione della semplificazione; questo rende ancora più importante l’individuazione delle priorità e la selezione degli obiettivi e delle relative misure”.

Nel corso della seduta la Commissione ha anche espresso parere secondario all’adozione dell’integrazione del Pit con valenza di piano paesaggistico. Con tre voti a favore (da parte della maggioranza) e tre astenuti (Ncd, Fi e Più Toscana-Ncd), il parere dato è negativo.

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