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Ai tropici con il bimbo, piccoli rimedi e consigli per baby-vacanzieri

07 maggio 2016 | 11.15
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La barriera corallina di Alimathà - Foto Adnkronos Salute
La barriera corallina di Alimathà - Foto Adnkronos Salute

Armati di ciuccio, peluche, biberon e occhiali da sole. Ma anche matite, libri e tablet, se sono più grandicelli. Oggi negli aeroporti internazionali è semplice imbattersi in baby-viaggiatori alle prese con lunghi voli aerei per accompagnare mamma e papà in una vacanza ai tropici. Al di sotto di una certa età il bimbo non paga, o ha tariffe agevolate, in aereo e nei resort. E in molte mete esotiche ci si è attrezzati con soluzioni a misura di bambino. "Il problema è che il sole dei tropici non è come il nostro, ed è un forte immunosoppressore. Così i bimbi possono incappare in una serie di piccoli disturbi o imprevisti, che però si possono ridurre al minimo con alcuni accorgimenti". E' quanto afferma all'Adnkronos Salute Adriano Rossi, giovane medico di Roma in queste settimane in servizio presso un resort alle Maldive.

"Alimathà e' l'unico resort in tutte le Maldive ad accogliere con strutture e staff qualificato gli ospiti più piccoli. A fronte di una media di 200 persone a settimana, anche in questi giorni ospitiamo numerosi bambini, di cui una decina 'infant': da 0 a 2 anni", spiega Laura Rosa, assistente residente Villaggio Bravo Alimathà. Per loro, ma anche per vacanzieri più 'maturi', il dottor Rossi - noto sull'isola come 'il Dottore' - è disponibile in ambulatorio un'ora al mattino e una al pomeriggio, con una reperibilità H24. "Fra i vari consulti e le terapie - racconta - ho potuto seguire finora diversi problemi pediatrici. Fra i più comuni: eritemi e scottature, orticarie, ma anche punture di insetti, otiti e febbri notturne. Pochissimi, invece, gli incidenti con le meduse".

"Non bisogna dimenticare - ricorda - che il sole è un immunosoppressore e i bimbi piccoli rischiano di risentire più degli altri dei raggi particolarmente forti dei tropici. In particolare, i più colpiti sono i bambini intorno ai 3 anni: i genitori pensano che siano ormai grandicelli, e talvolta dimenticano di proteggerli e di tenerli all'ombra nelle ore più calde, come invece fanno con i più piccini. Un errore".

(segue)

E fra gli adulti? "Traumi, ferite da snorkeling sui coralli e abrasioni da sport sono fra i problemi più diffusi tra i vacanzieri over 18, insieme alle otiti", dice il medico. Si tratta di piccoli fastidi, che in alcuni casi possono essere prevenuti. "Fin dal primo giorno - raccomanda - non sottovalutare mai il sole: bisogna applicare protezioni molto elevate con regolarità, ed evitare i raggi nelle ore più calde". Attenzione poi dopo ogni bagno, e soprattutto con lo snorkeling: nuotando fra i pesci e inseguendo una tartaruga "si dimentica che schiena e gambe sono esposti al sole". Risultato? Scottature e arrossamenti.

"Il mio consiglio - dice Rossi - è quello di portare con sé da casa schermi solari 50+ e applicarli più volte al dì; ma anche dei tappi per le orecchie, per prevenire le otiti, specie quelle del nuotatore. E ancora: risciacquare sempre la pelle e le orecchie con acqua dolce dopo il bagno. Sono utili anche creme all'ossido di zinco per scottature, punture ed eritemi. O gel all'aloe con vitamina E, dall'effetto emolliente e cicatrizzante".

"In viaggio, poi, il cibo cambia e può essere utile avere con sé i fermenti lattici, come pure un collutorio per chi soffre di afte. Infine, consiglio di portare un anti-infiammatorio come il paracetamolo, in caso di febbre. In ambulatorio comunque abbiamo questi farmaci, mentre per problemi più importanti il punto di primo intervento più vicino è a Malè, e bisogna arrivarci in volo o in barca". Così in un atollo il medico presente diventa presto un riferimento per i turisti, per consigli, dubbi e mini-visite lampo, anche in spiaggia. "Anche dal punto di vista umano questa è un'esperienza molto bella, un'opportunità per crescere a livello professionale ma soprattutto come persona", conclude Rossi.

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