Roma, 26 mag. (Adnkronos Salute) - "Il 15-20% dei pazienti con Hiv non assume", per distrazione o per lievi episodi di intolleranza ai farmaci, "la terapia antiretrovirale con aderenza ottimale, ovvero superiore al 95-98%. Questo costituisce, ad oggi, la prima causa di fallimento della terapia". A tracciare il quadro è Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico dello Spallanzani di Roma, a margine di Icar (Italian conference on Aids and retrovirus), incontro promosso da Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali), in corso nella Capitale.
"In questa percentuale - aggiunge l'esperto - non rientrano persone che manifestano eventi avversi gravi, ma lievi episodi di intolleranza. In particolare, ad avere l'effetto più negativo sulla continuità della cura sono i disturbi gastrointestinali". I meno costanti nell'assumere correttamente i farmaci sono "giovani ed ex tossicodipendenti". Ma anche chi ha ritmi di lavoro serrati.
Un fenomeno, quello della non ottimale aderenza alla terapia anti-Hiv, che rispecchia quanto si registra nei confronti di altre patologie. Il livello di "perdonabilità, ovvero la minore aderenza alla terapia - sottolinea Massimo Andreoni, presidente Simit - non è molto diverso da quello che accade per altre terapie".
