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Mafia: Aiello (M5S) contro il sottosegretario Gaetti 'delusa sui testimoni giustizia'

09 aprile 2019 | 14.46
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Piera Aiello
Piera Aiello

"Sono davvero delusa dal sottosegretario Gaetti. Sui testimoni di giustizia aveva annunciato delle risposte che non sono mai arrivate. Mi dispiace dirlo, ma sono amareggiata". Scontro tutto interno al M5S sui testimoni di giustizia. Ad accendere la miccia è Piera Aiello, ex testimone di giustizia e oggi deputata del M5S e componente della Commissione giustizia, che non nasconde le critiche al sottosegretario all'Interno, sempre in quota M5S. Gaetti è accusato di "non avere fatto quanto promesso sui testimoni di giustizia". Proprio questa mattina l'associazione dei testimoni, rappresentata tra gli altri, da Ignazio Cutrò, ha accusato Gaetti di avere fatto solo delle "presunte aperture a favore dei testimoni di giustizia". "Le audizioni dapprima a Palermo e poi in Commissione Centrale si sono dimostrate una farsa, un sotterfugio per gettare fumo negli occhi dei cittadini per eludere le promesse fatte durante la campagna elettorale, un tentativo maldestro di galleggiamento mediatico e di ricerca del consenso", ha detto Cutrò. E la deputata, che ha fatto molte battaglie accanto a Cutrò, ora rincara la dose: "Inizialmente ho fatto in modo di fare incontrare il sottosegretario Gaetti con i testimoni - dice all'Adnkronos- incontri dove Gaetti si mostrava molto predisposto ad ascoltare le problematiche e la cosa mi era piaciuta. Io avevo dato la mia massima apertura. Ma non è accaduto niente".

Il marito di Piera Aiello, Nicolò Atria, figlio del boss Vito Atria, fu ucciso il 24 giugno 1991, davanti alla moglie. Piera Aiello decise subito di denunciare i due assassini del marito e iniziò così a collaborare con la polizia e la magistratura, unitamente alla cognata Rita Atria con il giudice Paolo Borsellino. La cognata, dopo la strage di via D'Amelio, decise di togliersi la vita, per la disperazione. A distanza di quasi trent'anni, Piera Aiello, ha deciso di mostrare il suo volto solo un anno fa, subito dopo l'elezione in Parlamento.

"Il sottosegretario Gaetti - si sfoga Piera Aiello - ha incontrato diversi testimoni e doveva dare delle risposte che non sono mai arrivate anche se io ho sollecitato e ho fatto di tutto e di più ma finora non è accaduto niente. Capisco che la situazione è complicata, è vero, ma se fossi stata al posto suo avrei ascoltato bene queste persone sui loro problemi di sicurezza o sulle procedure fallimentari che devono affrontare".

'Non vengono adeguatamente aiutati per avere ad esempio una casa'

Secondo Piera Aiello, i testimoni di giustizia, "lamentano di non essere adeguatamente aiutati per avere, ad esempio, una casa. Purtroppo, non ho le deleghe i miei consigli rimangono lettera morta". "Sono davvero delusa e preoccupata - aggiunge Piera Aiello - Quando si parla di problemi di sicurezza, vanno affrontati subito". E poi aggiunge che, a suo avviso, "il servizio di protezione è da rivedere, magari con l'introduzione di persone più qualificate".

"La mia preoccupazione - spiega Piera Aiello -è per la sicurezza prima di tutto e poi il resto". E aggiunge: "Il sottosegretario Gaetti dice che è un medico e che lui guarisce ma non fa miracoli. Ma non vedo neanche la guarigione, a dire il vero...". E ribadisce che la vicenda dei testimoni di giustizia "non ha colore politico" perché "qui si parla di vite umane"." Non solo per i testimoni - dice Aiello - Ho sentito dei collaboratori di giustizia e la situazione è identica". E conclude: "Qui bisogna rimboccarsi le maniche e aiutare tutti. Si devono dare delle risposte, positive o negative, ma dare risposte. Lasciare le persone nel limbo non è giusto".

E Cutrò, ex imprenditore che ha denunciato i suoi estorsori, e che ogggi non è più sotto scorta, rincara ulteriormente la dose: ''Chiediamo al Ministro dell'Interno Salvini di intervenire sul sottosegretario agli Interni Luigi Gaetti affinché assuma comportamenti, e conseguenti azioni, idonei per garantire la sicurezza ed i diritti dei testimoni di giustizia". "Gaetti da tempo sta attuando condotte del tutto ''estranee alle sue funzioni'', attraverso azioni quasi punitive nei confronti di numerosi testimoni, rinunciando a recepire la volontà unanime del legislatore di procedere verso una politica di pieno sostegno ai cittadini onesti, che con coraggio civile hanno testimoniato nei processi contro le mafie; ad oggi non vi sono le condizioni per una piena tutela dei testimoni di giustizia", aggiunge con gli altri rappresentanti di testimoni di giustizia.

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