Venerdì notte l'ultimo volo di Air Berlin ha chiuso quattro decenni di quella che era la seconda compagnia aerea tedesca, finita in bancarotta. Con l'atterraggio all'aeroporto di Berlino dell'A320 del volo AB 6210 - salutato da ex dipendenti e personale di terra, nonché curiosi spettatori - si è aperta però una nuova fase che vede i diversi pezzi della compagnia continuare l'attività in una sorta di spezzatino a metà fra Easyjet e Lufthansa.
Ieri infatti il fiduciario del fallimento del vettore ha dichiarato che fino all'80% dei lavoratori di Air Berlin potrebbe essere ricollocati. Lufthansa acquisterà la maggior parte degli asset di Air Berlin per 210 milioni di euro e circa 3.000 dipendenti di Air Berlin saranno trasferiti alla sua controllata low cost Eurowings. Lufthansa acquisirà le società controllate da Air Berlin, Niki e LGW, oltre a 20 aerei, non appena riceverà il via libera dall'Antitrust. Niki e LGW non sono insolventi e continuano a volare. L'operazione consentirà il rimborso del prestito di 150 milioni di euro da parte del governo tedesco che ha tenuto in piedi la compagnia.
Dal canto suo la compagnia britannica low cost EasyJet ha siglato un accordo per l'acquisizione di 25 aeromobili A320 e per la cessione di alcune attività di trasporto aereo dall'aeroporto di Berlino-Tegel, inclusi i relativi slot e prenotazioni. Il prezzo di acquisto complessivo ammonta a circa 40 milioni di euro.
Finora, la compagnia britannica operava esclusivamente dall'aeroporto di Schoenefeld, nei quartieri orientali della capitale tedesca. L'operazione - che sarà finalizzata a dicembre e che è stata salutata con favore dal sindacato di settore Verdi - comprende anche l'assunzione fino a 1.000 tra piloti ed equipaggi di cabina. I nuovi lavoratori saranno assunti nei prossimi mesi sulla base di un accordo salariale con i sindacati. Nel 2011 Air Berlin aveva registrato il record di passeggeri con 35 milioni di clienti e un fatturato di 4,2 miliardi di euro.