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Licata

"Aiutateci, a Licata siamo sommersi dalla spazzatura"

17 marzo 2018 | 12.10
LETTURA: 6 minuti

Una delle numerose discariche a Licata
Una delle numerose discariche a Licata

Rifiuti ovunque, cataste di immondizia nei pressi di scuole, negozi, abitazioni, ville e chiese. Ormai a Licata, grosso centro dell'agrigentino con delle spiagge bellissime e un porto turistico meta di migliaia di turisti, commissariata dall'estate scorsa, è allarme igiene. Da mesi la raccolta dei rifiuti va a singhiozzo, ma soprattutto si sono accumulate oltre 400 tonnellate di rifiuti, come conferma sconsolata all'Adnkronos la commissaria Maria Grazia Brandara. Il risultato? Immense discariche vere e proprie che, in vista dell'arrivo della stagione calda, possono provocare anche malattie. Adesso i cittadini, stanchi di questa situazione che definiscono "insostenibile" ma soprattutto "insopportabile per un paese civile" hanno deciso di scendere in piazza. Così, giovedì prossimo, 22 marzo, si terrà nella centralissima Piazza Progresso, davanti al Municipio, una protesta, un sit-in, organizzato da cittadini, ma anche Confcommercio, Fipe, Cna Turismo, Associazione Bed and Breakfast, "per gridare forte che 'Licata è sommersa dalla spazzatura', e noi siamo stanchi", dicono all'unisono. E, con ogni probabilità, avranno al loro fianco anche la commissaria Brandara che ringrazia i cittadini per "il grande senso di responsabilità dimostrato finora".

Il grido di allarme che parte dagli operatori turistici e della ristorazione della città, ma che coinvolge indistintamente tutti i cittadini, è stato lanciato oggi. “Abbiamo chiesto al Commissariato di Licata e al Comune, l’autorizzazione ad effettuare un sit-in che si svolgerà giovedì mattina alle 10 in piazza Progresso. Siamo stati in silenzio anche troppo, la nostra pazienza adesso è finita, continuiamo a ricevere disdette di prenotazioni nelle nostre attività e la gente che arriva va via schifata con la promessa di non venire più”, dicono gli organizzatori della protesta.

Gli organizzatori hanno pensato di coinvolgere anche gli Istituti Superiori cittadini e per questo verrà chiesto ai Dirigenti scolastici di autorizzare gli studenti, o una delegazione di essi, ad essere presenti in piazza.

“Una manifestazione che deve essere pacifica e nel solco della legalità - ci tengono a dire gli organizzatori - la nostra sarà una protesta rumorosa ma assolutamente civile e democratica”. L’appello è ai "cittadini comuni, alle massaie, ai pensionati, a tutti coloro i quali stanno soffrendo una situazione di degrado e di nocumento dell’igiene sanitaria ai limiti della sopportazione in un paese civile".

“Non basta lamentarsi sui social e postare foto di degrado - dicono gli organizzatori - tutti dobbiamo scendere in piazza, più saremo, maggiore sarà la possibilità che il Governo regionale decida di intraprendere azioni straordinarie per risolvere strutturalmente il problema “Munnizza” a Licata. Dito puntato anche verso chi in questo momento ha il compito di rappresentare la città".

“Sappiamo che il Commissario, Maria Grazia Brandara, non ha responsabilità dirette in questa situazione, ma il suo silenzio di queste settimane, con la città al collasso per le tonnellate di rifiuti ammassati sulle strade, è veramente imbarazzante”. Ma cosa risponde la commissaria straordinaria del Comune, Maria Grazia Brandara? "Non sto in silenzio - si difende - Il problema è che noi non sappiamo dove portare i rifiuti. Abbiamo fatto una richiesta alla Regione per chiedere l'autorizzazione a portare una parte dell'arretrato a Gela o Lentini, perché si sono accumulate circa 440 tonnellate di rifiuti per strada".

"Questi cumuli di rifiuti si sono creati quando c'è stata in tutta la Sicilia l'emergenza perché la Regione aveva contingentato la spazzatura, i rifiuti da portare in discarica. Quando la situazione si è ristabilita, abbiamo chiesto alla Pea di fare un bando ponte per le utenze non domestiche - spiega Brandara all'Adnkronos - adesso siamo in attesa che la Regione ci autorizzi a portare questi rifiuti nelle altre due discariche. Per cercare di tornare alla quasi normalità. Non possiamo fare una discarica, dove li porto i rifiuti? Non è un problema di soldi o mezzi ma non sappiamo dove conferire la spazzatura che c'è. Io sono mortificata perché mi sento impotente. Anzi, mi devo complimentare con i cittadini che stanno avendo un atteggiamento di grande senso di responsabilità": E annuncia che giovedì potrebbe anche "stare al fianco dei cittadini durante la manifestazione". "Sarò al loro fianco perché dobbiamo trovare al più presto una soluzione prima che arrivi l'estate", dice.

Proprio ieri Brandara ha inviato una nota al presidente della Regione, Nello Musumeci, all’assessore regionale dell’Energia e Servizi di Pubblica Utilità, al direttore generale del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, per chiedere l’autorizzazione a poter, temporaneamente, conferire parte dei rifiuti anche in altra discariche, quali quelle di Timpazzo nel territorio di Gela e di Siculiana. “Secondo le stime fatte dai tecnici e responsabili del servizio raccolta e smaltimento rifiuti della nostra città - sono le parole della commissaria - a parte i rifiuti che si accumulano quotidianamente, c’è una presenza stimata di circa 400 tonnellate sparse su tutto quanto il territorio comunale, che non si riescono a raccogliere e smaltire a Siculiana, per i limiti imposti dalla normativa vigente. Da ciò l’iniziativa di chiedere un’autorizzazione straordinaria e temporanea per poter conferire queste circa 400 tonnellate di rifiuti nelle discariche di Gela e Lentini, che hanno già dato una certa disponibilità. Speriamo, sia in considerazione del caldo che non fa che aggravare ulteriormente la situazione dal punto d vista igienico-sanitario, come già peraltro confermato dalle competenti autorità, sia perché oramai siamo nell’imminenza della Settimana Santa, con tutti i suoi riti religiosi che, oltre a richiamare la presenza in piazza dei licatesi, è fonte di attrattiva per i turisti, ai quali garantire una città ordinata, bella ed accogliente”.

Nel frattempo, l'ex sindaco di Licata, Angelo Cambiano, sfiduciato nell'agosto scorso, si sfoga sui social postando foto di cumuli di spazzatura: "Evidentemente hanno pensato alle loro carriere politiche e non alla città...".

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