Lo afferma ad Aki-Adnkronos International il ministro iraniano della Cultura e della Guida Islamica, Ali Jannati, commentando la distruzione di siti archeologici nel nord dell'Iraq, da Nimrud ad Hatra fino al museo di Mosul, per mano dei seguaci dell'autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi
Lo Stato islamico (Is) è una forza con un "pensiero chiuso e retrogrado" ed è "nemico di qualsiasi forma di rinnovamento". Lo afferma ad Aki-Adnkronos International il ministro iraniano della Cultura e della Guida Islamica, Ali Jannati, commentando la distruzione di siti archeologici nel nord dell'Iraq, da Nimrud ad Hatra fino al museo di Mosul, per mano dei seguaci dell'autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Secondo Jannati, la furia ceca dell'Is contro i reperti artistici e il patrimonio culturale dell'Iraq altro non è che "il prosieguo di quello che abbiamo visto anni fa in Afghanistan quando sono state distrutte le gigantesche statue di Buddha a Bamyan".
"Il patrimonio culturale non appartiene solo a una specifico paese ma all'intera umanità - sottolinea il ministro, in questi giorni a Roma in visita ufficiale - Pertanto la distruzione del patrimonio culturale in Iraq come in qualsiasi altro paese è un'azione assolutamente da condannare".
I jihadisti che militano nell'Is - conclude Jannati - Sono elementi caratterizzati dalla grande intolleranza e dalla non accettazione di chi è diverso da loro, e ciò non riguarda solo i cristiani ma anche i musulmani. Lo dimostra il fatto che distruggono siti di entrambe le religioni".