(Aki) - E' di una decina di giorni fa la notizia di un gruppo di agenti dell'intelligence che avrebbe aggredito alcuni detenuti politici nella sezione 350 del carcere di Evin a Teheran, suscitando le dure critiche degli attivisti per i diritti umani in Iran. Secondo diversi siti attivi nell'ambito dei diritti umani, alcuni detenuti sono stati feriti a seguito delle percosse subite durante il blitz.
La notizia dell'aggressione e' stata divulgata negli ultimi giorni sui media iraniani, provocando l'indignazione degli oppositori e dei critici della Repubblica Islamica. Oltre a Shirin Ebadi, anche altri noti attivisiti e intellettuali iraniani all'estero, quali Taqi Rahmani e Nikbakht Vahedi, hanno condannato l'aggressione contro i detenuti politici. Al momento il governo filo-moderato di Hassan Rohani non ha rilasciato alcuna dichiarazione sull'accaduto. Il vice presidente Nourbakhsh e' l'unico membro dell'esecutivo che ha promesso alla cittadinanza di seguire il caso al fine di gettare luce su quanto e' vermante accaduto nel carcere di Evin.
Su ordine del capo della magistratura, l'ayatollah Sadeq Larijani, il direttore generale delle carceri, Esmaili, e' stato rimosso dal suo incarico e trasferito alla presidenza della corte d'appello della regione di Teheran. Asqar Jahanghir e' stato nominato nuovo direttore generale delle carceri iraniane.
