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Iran: Sakineh in carcere 8 anni, per lei mobilitazione internazionale/scheda (2)

19 marzo 2014 | 20.06
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(Aki) - Dagli Stati Uniti parti' un appello di premi Nobel e star di Hollywood, dalla Francia quello dell'allora premiere dame Carla Bruni (per questo definita "prostituta" dalla stampa iraniana ultraconservatrice), dall'Italia quello di media come Aki, a cui si associano politici, intellettuali e 'big' dello sport, tra cui Francesco Totti. All'inizio di settembre 2010, in un'intervista ad Aki, il figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadeh, annuncio' che la madre era stata sottoposta a ulteriori 99 frustate sulla base della falsa accusa di corruzione e indecenza per aver fornito al 'Times' di Londra una sua foto senza velo. Una foto che in realta' ritraeva un'altra donna ed era stata erroneamente attribuita a Sakineh.

Sajjad chiese inoltre l'intervento del governo italiano e del Vaticano per fermare la mano del boia. Intanto, soprattutto in Italia e Francia, le piazze si riempivano di manifestanti pro-Sakineh e di gigantografie della donna, esposte anche sui municipi di Roma. Il Parlamento europeo, grazie all'attivismo di molti deputati, tra cui la vice presidente Roberta Angelilli, voto' una risoluzione di condanna nei confronti di Teheran e chiese di salvare la vita della donna.

Teheran comincio' a sentirsi alle strette e il ministero degli Esteri, tramite il suo portavoce Ramin Mehmanparast, accuso' Italia e Francia di essersi attivate sulla base di informazioni false. Ma poi, l'8 settembre, fu lo stesso Mehmanparast ad annunciare che la lapidazione di Sakineh era stata sospesa. Ma l'attenzione sul caso non calo', con l'avvocato della donna, Javid Houtan Kian, che annuncio' che non esisteva un provvedimento formale di sospensione, che il suo ricorso alla Corte Suprema era stato bloccato e che molti atti relativi al caso erano scomparsi. (segue)

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