Con l’intensificarsi dei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, sono 395mila le persone, in 18 diverse località, che si sono viste distruggere le strutture idriche e sanitarie che fornivano loro servizi essenziali. E' quanto si legge in una nota di Oxfam, secondo cui il 90% dell’acqua potabile nella Striscia è a rischio di contaminazione. In grave difficoltà anche le strutture sanitarie: sono stati danneggiati quattro ospedali, tre cliniche, un centro per disabili e quattro ambulanze. Le 10 cliniche mobili di Oxfam hanno dovuto sospendere momentaneamente il proprio lavoro a causa dei bombardamenti in corso.
Cresce nel frattempo l’emergenza cibo. i prezzi dei beni alimentari stanno salendo rapidamente: lo staff di Oxfam, presente a Gaza con 34 operatori locali, riporta che il prezzo di verdure come pomodori è raddoppiato nei giorni scorsi. Mentre ovviamente i negozi restano chiusi.
Nelle ultime ore il numero delle vittime a Gaza è arrivato ad almeno 176, mentre sono oltre 1.130 i feriti, di cui due terzi costituiti da donne e bambini. L'ufficio di coordinamento per i diritti umanitari (Ocha) riporta inoltre che almeno il 75% dei decessi riguarda civili, di cui il 30% è rappresentato da bambini. Dati confermati in linea di massima anche dalle Nazioni Unite, che parlano del 70% di civili colpiti.