Il governo siriano ha mostrato un ''interesse costruttivo'' alla proposta dell'inviato delle Nazioni Unite in Siria Staffan de Mustura per una tregua ad Aleppo. Lo ha detto lo stesso diplomatico italo-svedese nel corso di una conferenza stampa a Damasco al termine di un incontro con il vice premier e ministro degli Esteri Walid al-Muallim. ''Ognuno di noi è convinto che la soluzione debba essere politica - ha detto de Mistura citato dall'agenzia di stampa Sana - La violenza va diminuita il più possibile e va raggiunta una soluzione comprensiva della crisi in Siria''. Perché ''certo'', ha ammesso il diplomatico, le tregue su base locale ''non sono un sostituto della soluzione politica della crisi, ma un passo in quella direzione''.
L'inviato Onu riferisce quindi che ''i miei incontri qui (a Damasco, ndr) con il governo e con il presidente (Bashar, ndr) al-Assad mi hanno dato la sensazione che stanno studiando molto seriamente e attivamente la proposta Onu. La prima risposta del governo della Siria è stata di interesse costruttivo''. Il diplomatico ha aggiunto che ''ora aspettano che contattiamo le altri parti interessate, altre organizzazioni, persone con le quali parlare perché questa proposta possa essere portata avanti''.
Ieri la presidenza siriana aveva comunicato via Twitter che Assad era pronto a valutare l'iniziativa dell'inviato Onu per ''congelare'' i combattimenti ad Aleppo per riportare la sicurezza in città in modo da permettere la distribuzione di aiuti umanitari e per consentire colloqui di pace sul campo. ''I siriani hanno bisogno di un esempio concreto. Ecco perché siamo giunti alla conclusione di fare una proposta concreta'', ha detto de Mistura riferendosi al caso Aleppo e parlando di ''piano d'azione''. Aleppo è stata scelta perché è la seconda città della Siria per importanza dopo Damasco, sia sul piano industriale, sia su quello culturale e storico.
''La città di Aleppo rischia di cadere e noi dobbiamo fare qualcosa per evitare che questo accada'', ha aggiunto l'inviato Onu. Negli ultimi mesi le forze governative sono avanzate nella zona orientale della città che è sotto il controllo dei ribelli minacciando di circondarla completamente. Dentro la città continuano gli scontri tra ribelli ed esercito regolare, mentre l'aviazione di Damasco bombarda regolarmente l'ala orientale e le postazioni ribelli in quella occidentale provocando la morte di molti civili.
