E' una "situazione tranquilla, almeno tra Tripoli e la zona delle vicine montagne", quella che la vice sindaco della capitale libica, Fatima Baghi, descrive in un colloquio con Aki-Adnkronos International. "A Tripoli c'è un popolo pacifico - dice la vice sindaco, in visita in questi giorni in Italia - che ha il forte desiderio di rafforzare le democrazia in città e nel paese. E a questo lavora la nostra giunta".
Il Consiglio comunale di Tripoli è stato eletto a maggio, quando "per la prima volta gli elettori della capitale hanno potuto scegliere i loro amministratori", ha detto la Baghi, che insieme ad altri tre membri del Consiglio, Ibrahim Ariebi, Ibrahem Shebli e Ahmed Wali, ha rilasciato una lunga videointervista negli studi dell'Adnkronos.
"Siamo in Italia perché abbiamo bisogno di rafforzare la cooperazione internazionale - ha detto la vice sindaco - soprattutto quella con l'Italia, che ha radici antiche. Il popolo italiano ha sofferto come noi di così tanti anni di dittatura".
Sulla situazione politica nazionale, il consigliere comunale Wali ha affermato che "il Comune di Tripoli riconosce la sentenza della Corte Costituzionale", che all'inizio di novembre ha annunciato lo scioglimento del Parlamento di Tobruk, sostenuto dalla comunità internazionale.
Ma, ha precisato il collega Ariebi, "noi siamo fuori dalla politica nazionale e siamo solo interessati allo sviluppo di Tripoli, al rilancio della sua immagine e ai suoi rapporti culturali ed economici con i partner internazionali, primo tra tutti l'Italia".