"Attribuiamo al governo israeliano la piena responsabilità di questi continui crimini", si legge in una nota in cui si esortano "Vaticano, comunità internazionale, Onu e Paesi membri del Consiglio di Sicurezza a uscire dal loro silenzio".
Il Vaticano "esca dal suo silenzio". E' questo l'appello lanciato dal ministero degli Esteri palestinese dopo il duplice attacco contro luoghi religiosi nei Territori palestinesi. Ieri coloni ebrei hanno dato fuoco a una moschea nei pressi di Betlemme, oggi la stessa sorte è toccata a una scuola cristiana a Gerusalemme est.
In entrambi i casi, i coloni hanno imbrattato i muri con scritte offensive. "Attribuiamo al governo israeliano la piena responsabilità di questi continui crimini", si legge nella nota, che esorta "Vaticano, comunità internazionale, Onu e Paesi membri del Consiglio di Sicurezza" a "uscire dal loro silenzio".
Per il ministero degli Esteri "non è sufficiente diffondere comunicati di condanna". Questi crimini quotidiani "non devono essere trattati come incidenti normali", precisa la nota, che chiede alla comunità internazionale di "prendere tutte le misure necessarie" per porre fine a questi attacchi da parte dei "coloni fascisti".
Queste continue violazioni "avvengono sotto gli occhi del governo israeliano e dei suoi vari apparati, se non addirittura sotto la loro protezione", aggiunge il ministero, che definisce gli attacchi "appelli ufficiali da parte di Israele alla violenza e all'estremismo violenti nella regione".