Il diplomatico di Teheran analizza il discorso del premier israeliano al Congresso Usa e avverte: contro l'estremismo serve unità.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è ''una persona che vive di caos e conflitti'' e per questo l'Iran teme ''che possa avere ulteriori piani per avvelenare l'atmosfera e seminare discordia tra coloro che sono coinvolti in questo sforzo storico'' per raggiungere un accordo sul programma nucleare iraniano. E' questo quanto ha scritto l'ambasciatore dell'Iran presso le Nazioni Unite Gholamali Khoshroo in un editoriale pubblicato sul New York Times a proposito del discorso tenuto ieri da Netnayahu al Congresso americano.
Parlando di ''falsi allarmi e bizzarre affermazioni utili alla politica interna e per creare una cortina di fumo che releghi la questione palestinese ai margini'', Khoshroo sostiene che ''la retorica'' di Netnayahu ''si è intensificata in proporzione alla pressione internazionale su Israele per fermare la attività di insediamento e la fine dell'occupazione dei Territori palestinesi. Il paradosso è che un governo che ha costruito armi nucleari, respinto gli appelli a istituire una zona denuclearizzata in Medioriente, fatto incursioni militari in stati confinanti e beffato il diritto internazionale occupando le terre di altre nazioni, ora fa una tale confusione su un paese, l'Iran, che non ha invaso alcun Paese da quando l'America è diventata una nazione sovrana''.
Secondo il diplomatico iraniano ''Netanyahu sembra essere in uno stato di panico di fronte alla prospettiva di perdere questo strumento per attaccare l'Iran, mentre noi facciamo tutto il possibile per affrontare le reali preoccupazioni della comunità internazionale e arrivare a una soluzione sul programma nucleare del nostro Paese. Gli sforzi dell'Iran, come dimostra l'accordo del 2013, mirano a risolvere il problema con il gruppo dei 5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, più la Germania, ndr). Temiamo invece che il premier israeliano possa avere ulteriori piani per avvelenare l'atmosfera e seminare discordia tra coloro che sono coinvolti in questo sforzo storico''.
Inoltre, sottolinea Khoshroo, ''per combattere in modo efficace l'estremismo violento che vediamo in Siria e in Iraq abbiamo bisogno di allentare le tensioni internazionali. Dobbiamo tutti affrontare il problema dei luoghi da dove vengono le nuove reclute per la causa terroristica. L'aggressione israeliana e l'occupazione dei Territori palestinesi sono sempre stati usati dalla propaganda estremista per il reclutamento''. Ed è ''questo male storico, insieme all'embargo su Gaza, la vera bomba a orologeria in Medioriente'' secondo l'ambasciatore di Teheran all'Onu.
