Visita in Cina per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo le tensioni delle ultime settimane legate alla politica cinese nei confronti della minoranza degli uiguri. La missione di Erdogan a Pechino, la prima del presidente turco nella Repubblica Popolare Cinese, arriva dopo le polemiche e le proteste in Turchia durante il mese di Ramadan a sostegno dei diritti della minoranza uigura, di fede musulmana e lingua turcofona che vive nella regione "autonoma" cinese dello Xinjiang.
La politica estera turca è sempre più proiettata verso est. In cima all'agenda del colloquio tra Erdogan e il presidente cinese Xi Jinping dovrebbe esserci la trattativa per l'acquisizione da parte della Turchia di un nuovo sistema di difesa missilistico. "La Repubblica Popolare Cinese è stato il Paese che ha presentato la miglior offerta per missili balistici - ha detto ieri il presidente turco, come si legge sul sito web del giornale turco Hurriyet - Poi ci sono stati alcuni sviluppi e alcuni problemi. Durante la visita riesamineremo queste questioni".
La scorsa settimana Ankara, membro della Nato, ha iniziato a bombardare obiettivi dei jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is) in Siria e basi del Pkk curdo. Ieri Erdogan, riferendosi ai curdi del Pkk, ha affermato che "non è possibile portare avanti il processo di pace con coloro che minacciano la nostra unità e fratellanza nazionale".
Ad accompagnare Erdogan nella missione di due giorni in Cina c'è una delegazione di un centinaio di imprenditori, determinati a rafforzare l'export verso il gigante asiatico. Dal 2010 la Cina è diventata il terzo partner commerciale della Turchia, dopo Germania e Russia.
La visita di Erdogan a Pechino arriva dopo la 'guerra di parole' tra Ankara e Pechino scoppiata a metà giugno quando la Turchia ha criticato la Cina a seguito delle notizie di restrizioni imposte ai musulmani durante il Ramadan in alcune aree dello Xinjiang. La Repubblica Popolare ha risposto negando restrizioni alla "libertà religiosa" e manifestando "preoccupazione" per le dichiarazioni del ministero degli Esteri turco.
A inizio luglio in Turchia si sono registrate proteste per condannare la decisione di rimpatriare un centinaio di uiguri trattenuti a Bangkok. Il 6 luglio le tensioni hanno portato l'ambasciata di Pechino ad Ankara a mettere in guardia con un 'travel warning' i suoi cittadini in Turchia dopo che alcuni turisti erano stati "attaccati e molestati" durante proteste anti-cinesi a Istanbul. I media cinesi hanno accusato i mezzi di informazione turchi di alimentare le tensioni. Dopo la tappa in Cina, Erdogan volerà in Indonesia, dove incontrerà il presidente Joko Widodo.