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Il Canale di Suez raddoppia, inaugurazione con Al-Sisi

06 agosto 2015 | 09.14
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''Se Dio vuole, io, Abdel-Fattah al-Sisi, presidente dell'Egitto, do il via alle operazioni del Nuovo Canale di Suez". Con queste parole il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi ha inaugurato il 'Nuovo Canale di Suez' e dato il via libera ufficiale al traffico navale durante una cerimonia a Ismailiya alla quale hanno preso parte decine di capi di Stato e di governo di tutto il mondo. L'Italia è rappresentata dal ministro della Difesa Roberta Pinotti.''In un anno gli egiziani hanno compiuto una grande impresa per offrire al mondo e all'Egitto un regalo per l'umanità, lo sviluppo, l'edilizia'', ha aggiunto al-Sisi. Il presidente egiziano ha sospeso il suo discorso al passaggio di due navi nel Canale provenienti da direzioni opposte. ''Negli ultimi due anni l'Egitto non si è solo occupato di questo progetto. La storia ha portato l'Egitto ad affrontare la più pericolosa ideologia terroristica - ha detto al-Sisi -. Sono stati gli egiziani che hanno affrontato queste idee dimostrando il reale volto dell'Islam e dei musulmani''. ''Il male stava cercando di danneggiare l'Egitto e gli egiziani, e di fermare il suo sviluppo - ha proseguito il presidente egiziano -. Le circostanze in cui si è sviluppato il nuovo progetto del Canale di Suez non erano normali. Continueremo a combattere il terrorismo, e vinceremo. Non c'è dubbio".

Il Cairo, che spera in un rilancio dell'economia e fa propaganda da giorni al "regalo dell'Egitto al mondo", ha proclamato una giornata di festa nazionale.

Oggi gli egiziani potranno viaggiare gratuitamente in treno e dalle 16 alle 20 sarà gratuito anche il servizio ferroviario metropolitano nei governatorati del Cairo e di Giza. La sicurezza è stata rafforzata in tutto il Paese: sono stati mobilitati più di 10mila tra poliziotti e soldati.

Il nuovo Canale di Suez, 72 km resi operativi in meno di un anno con 8,2 miliardi di dollari messi finanziati dagli egiziani, è il primo progetto completato da quando al-Sisi è salito al potere, dopo la destituzione nel 2013 di Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani.

Le autorità egiziane sperano che con l'ampliamento dell'infrastruttura, e il conseguente transito velocizzato, i profitti schizzino dai cinque miliardi di dollari all'anno ai 13,2 stimati per il 2023.

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