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Erdogan: "Se cade governo Tripoli nuove minacce per Ue"

18 gennaio 2020 | 10.56
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Il presidente turco: "Lasciare la Libia a un signore della guerra sarebbe errore di proporzioni storiche"

(IPA/FOTOGRAMMA)
(IPA/FOTOGRAMMA)

L'Europa si troverà a dover affrontare "una nuova serie di problemi e minacce se il governo legittimo libico dovesse cadere". E' l'avvertimento lanciato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un editoriale scritto per l'edizione europea di 'Politico' alla vigilia della Conferenza di Berlino, nel quale sottolinea come "la potenziale incapacità dell'Ue di sostenere in modo adeguato il governo di accordo nazionale libico sarebbe un tradimento dei suoi valori fondamentali, tra cui democrazia e diritti umani: lasciare la Libia alla mercé di un signore della guerra (Khalifa Haftar) sarebbe un errore di proporzioni storiche".

Parlando delle minacce cui l'Europa andrebbe incontro nel caso in cui il governo di Tripoli dovesse cadere, Erdogan scrive: "Le organizzazioni terroristiche come Isis e Al Qaeda, che hanno subito una sconfitta militare in Siria e in Iraq, troveranno un terreno fertile per rimettersi in piedi. Tra l'altro, alcuni gruppi che condividono ampiamente l'ideologia di queste organizzazioni terroristiche, tra cui Madkhali-Salafis, combattono al fianco di Haftar. Se il conflitto aumenta, la violenza e l'instabilità alimenteranno anche l'immigrazione irregolare verso l'Europa".

In questo contesto, secondo il presidente turco, "la guerra civile in Libia rappresenta la prova del nove per l'Ue... i nostri amici e alleati devono capire che non possono cambiare il mondo solo lamentandosi ed esprimendo preoccupazione. Il diritto internazionale, la democrazia e i diritti umani non possono essere difesi se non ci si assume qualche responsabilità".

La Ue, suggerisce Erdogan, "deve dimostrare al mondo che è un attore importante nella scena internazionale: la prossima Conferenza di Berlino è un passo avanti molto significativo verso quell'obiettivo. Ma i leader europei dovrebbero parlare di meno e concentrarsi di più sui passi concreti da prendere". L'Europa "si trova ad un crocevia e in questa fase storica - chiosa il presidente turco - coloro che lavorano per la pace devono essere coraggiosi e fare tutto quello che è in loro potere per mettere fine alla violenza. L'Europa può contare sulla Turchia, vecchio amico e leale alleato, per raggiungere questo obiettivo".

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