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Turchia: studente condannato al carcere per graffiti anti-Islam

07 novembre 2014 | 08.42
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Turchia: studente condannato al carcere per graffiti anti-Islam

Uno studente universitario è stato condannato in Turchia a cinque mesi di carcere per aver scritto su un muro frasi offensive contro l'Islam. Lo ha riferito il sito del quotidiano Hurriyet, precisando che il giovane, identificato solo con le iniziali D. D., ha eseguito i graffiti durante la manifestazione del primo maggio a Eskisehir, nell'ovest del paese.

Per l'accusa lo studente si è reso colpevole di aver "umiliato tutti i valori religiosi di un paese pio". I graffiti, inoltre, a causa della loro natura provocatoria, avrebbero potuto "disturbare la quiete pubblica", ha sottolineato la procura che ha indagato sul caso.

Durante il processo, D. D. ha negato di aver voluto insultare la religione, spiegando di aver eseguito i graffiti in inglese ispirandosi al testo di una canzone di un gruppo punk britannico, The Exploited. Lo studente ha anche negato di conoscere l'inglese. Il suo legale ha evidenziato che D. D. non voleva specificatamente insultare l'Islam, aggiungendo che la canzone in questione criticava la religione in generale. E tale diritto di critica - secondo l'avvocato - è sancito da diverse sentenze della Corte europea dei Diritti dell'Uomo in materia di libertà di espressione.

Il tribunale di Eskisehir non ha comunque accolto la linea di difesa dell'avvocato punendo il giovane, la cui pena è stata comunque sospesa.

La condanna dell'universitario si lega ad altri due casi analoghi balzati all'attenzione dei media turchi, quelli del linguista turco-armeno e scrittore Sevan Nisanyan e dell'acclamato pianista Fazil Say. Entrambi sono stati condannati per blasfemia.

Nisanyan è stato condannato a tre mesi e mezzo di carcere per aver pubblicato su un blog un post ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto. Say è stato condannato a 10 mesi per "insulti alla religione" dopo aver ritwittato alcuni versi del poeta persiano, Omar Khayyam.

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