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Terrorismo: 100 ulema scrivono ad al-Baghdadi, perversa sua versione Islam

25 settembre 2014 | 14.13
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Terrorismo: 100 ulema scrivono ad al-Baghdadi, perversa sua versione Islam

Più di un centinaio di ulema e leader musulmani nel mondo hanno scritto una lettera congiunta al 'califfo' dello Stato islamico (Is) Abu Bakr al-Baghdadi in arabo e in inglese contestando le azioni del gruppo in Siria e in Iraq e giudicando ''illegittima e perversa'' la sua interpretazione dell'Islam. In particolare, nella missiva si condanna l'uso della tortura, della schiavitù, delle conversioni forzate, la negazione dei diritti delle donne e dei bambini, oltre all'uccisione di innocenti come tattica di guerra. Inoltre gli ulema contestano ad al-Baghdadi il diritto di autoproclamarsi 'califfo'', ovvero leader dei musulmani del mondo, denunciando come illegittima la sua leadership.

"Chi ti ha dato l'autorità sull'ummah?", recita la lettera indicando il popolo musulmano. ''E' stato il tuo gruppo? In quel caso, un gruppo di non più di alcune migliaia ha nominato da solo il leader di oltre un miliardo e mezzo di musulmani. Questo parte da una logica corrotta secondo la quale 'solo noi siamo i musulmani e noi decidiamo chi è il califfo. Ne abbiamo scelto uno e chiunque non accetti il nostro califfo non è un musulmano''', si legge. In merito alle azioni sul campo, gli ulema contestano ''l'uccisione di tanti innocenti, che non erano né combattenti, né armati, ma solo perché avevano una diversa opinione. Non si può condurre un jihad aggressivo e offensivo solo perché le persone hanno opinioni e religioni diverse''.

La lettera definisce poi l'uccisione dei prigionieri come ''crimini di guerra ignobili'', riferendosi nello specifico al massacro di 1700 rapiti nella base militare di Camp Speicher a Tikrit il 20 giugno, ai 200 ostaggi nel gasdotto di Sha'er a luglio, ai 700 rapiti della tribù Sha'etat a Deir el-Zor (600 dei quali erano civili disarmati) e ai 250 nella base dell'aviazione di Tabqah ad Al-Raqqah ad agosto. Condannata come contraria all'Islam anche l'uccisione dei giornalisti, tra cui gli americani James Foley e Steven Sotloff, e degli operatori umanitari, come il britannico David Haines.

Riguardo all'uso e alla comprensione dei testi della religione islamica da parte dell'Is, gli ulema ricordano che ''non è ammesso citare un versetto, o parte di esso, senza considerare e comprendere ciò che l'intero Corano dice a proposito di quel punto. E' un imperativo amalgamare tutti i testi il più possibile''.

Un passaggio della lettera è poi dedicato all'uccisione deliberata di bambini. ''Nelle vostre scuole alcuni bambini vengono torturati e costretti con la forza a chiedere l'elemosina, mentre altri vengono giustiziati. Questi sono crimini contro innocenti così giovani da non potersi considerare moralmente responsabili'' di un qualunque reato.

Il testo afferma inoltre che ''per oltre un secolo, i musulmani e il mondo intero sono stati uniti nel vietare e punire la schiavitù. Voi avete violato questo principio. Avete preso le donne come vostre concubine e riportato alla luce conflitti e sedizione, corruzione e oscenità sulla terra. Avete resuscitato qualcosa che la Sharia aveva lavorato in modo instancabile per annullare''.

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