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Pakistan: rapporto, Is ha reclutato 12mila combattenti

08 novembre 2014 | 16.15
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La stampa pakistana svela un rapporto segreto delle autorità del Baluchistan

Pakistan: rapporto, Is ha reclutato 12mila combattenti

Lo 'Stato islamico' (Is o Daesh) guidato dal "califfo" Abu Bakr al-Baghdadi e attivo in Siria e Iraq sarebbe arrivato con la sua influenza fino al Pakistan, dove avrebbe reclutato "10-12mila seguaci". E' quanto emerge da un rapporto "segreto" del governo provinciale del Baluchistan inviato al governo federale di Islamabad e alle agenzie di sicurezza del Pakistan svelato dal sito di notizie DawnNews.

Il rapporto, di cui DawnNews afferma di aver ottenuto una copia la cui immagine viene pubblicata sul sito web della testata, è datato 31 ottobre e nel documento si sostiene che l'Is rivendica di aver reclutato "10-12mila seguaci nelle aree tribali di Hangu e Kurram", nel nordovest del Pakistan. Risale sempre a ottobre il giuramento di fedeltà all'Is dell'ormai ex portavoce dei Talebani del Pakistan (Tehreek-i-Taliban Pakistan, Ttp), Shahidullah Shahid, e di altri cinque comandanti del Ttp. Shahid, intanto, è stato silurato dal gruppo dei Talebani, guidato dallo scorso anno dal mullah Fazlullah, e segnato negli ultimi mesi da forti rivalità interne.

Insieme a Shahid hanno giurato fedeltà all'Is proprio i leader del Ttp a Kurram, Daulat Khan, e a Hangu, Khalid Mansoor, oltre ai capi del gruppo nell'area tribale di Orakzai, in quella di Khyber e a Peshawar. Shahid, nel frattempo, è stato sostituito con Muhammad Khurasani e il Ttp ha ribadito la sua fedeltà al mullah Omar, leader dei Talebani dell'Afghanistan.

"Abbiamo informazioni abbastanza sicure secondo cui Daesh ha offerto ad alcuni elementi di Lashkar-e-Jhangvi (LeJ) e Ahl-e-Sunnat Wai Jamat (Aswj) di unire le forze in Pakistan", è scritto nel rapporto del Dipartimento per gli Affari tribali del Baluchistan.

Nel mirino dell'Is, stando al documento, ci sarebbero interessi militari e del governo pakistano nella turbolenta provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nel nordovest del Pakistan, in risposta alla vasta offensiva lanciata lo scorso giugno contro il "terrorismo" dalle Forze Armate pakistane nel Waziristan del Nord. Un obiettivo sarebbe anche la minoranza sciita.

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