Le azioni intraprese da Israele potrebbero rappresentare "la scintilla per una nuova esplosione" di violenza nella regione. E' l'avvertimento lanciato da Abu Ubaida, portavoce delle brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, durante un raduno a Rafah, città nel sud della striscia di Gaza.
"Il blocco continuato e l'indebolimento (degli sforzi) della ricostruzione potrebbero essere la scintilla per una nuova esplosione - ha detto Abu Ubaida, parlando ieri sera davanti a diverse migliaia di persone, tra cui centinaia di uomini armati e alti funzionari di Hamas - e l'occupante (Israele, ndr) sentirà in pieno l'onda dell'esplosione, perché l'occupante è il solo responsabile del ritardo".
"La scintilla è partita da Gerusalemme - ha aggiunto il portavoce nella sua prima apparizione pubblica dopo la fine dell'ultima guerra a Gaza nell'agosto scorso - quando i coloni hanno bruciato vivo l'adolescente Mohammed Abu Khdeir e Gaza si è sollevata per difendere Gerusalemme".
La manifestazione si è svolta contestualmente alla visita in Giordania ad Amman di Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, per discutere dei disordini a Gerusalemme, con il re di Giordania Abdullah e con il segretario di Stato americano John Kerry. Abdullah ha accusato Israele di "attacchi ripetuti" a luoghi sacri a Gerusalemme e ha sottolineato che devono cessare. La violenza nei luoghi sacri potrebbe portare a una nuova rivolta palestinese e complicare il ruolo della Giordania nella coalizione guidata dagli Stati Uniti contro i militanti dello Stato islamico.
Per la prima volta dal trattato di pace firmato nel 1994, la scorsa settimana la Giordania ha richiamato il suo ambasciatore in Israele in segno di protesta.
