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Tunisia: rivista Is, abbiamo portato angoscia in nazioni crociate

30 marzo 2015 | 18.31
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Dabiq cita l'Italia tra i paesi che hanno subito l'attacco al Museo del Bardo. I due "mujaheddin" vengono elogiati per aver "scatenato il terrore sugli infedeli"

Tunisia: rivista Is, abbiamo portato angoscia in nazioni crociate

Dopo la rivendicazione contenuta in un file audio, diffusa in Rete nei giorni scorsi, l'autoproclamato califfato dello Stato islamico (Is) torna ad affermare che l'attacco al Museo del Bardo a Tunisi è stato eseguito da due suoi "soldati" ed esulta per aver portato "l'angoscia in un gran numero di nazioni", tra le quali l'Italia. La nuova rivendicazione è apparse nell'ultimo numero di Dabiq, la rivista mensile dell'Is in inglese.

"Due soldati dell'Is sono stati inviati in missione, dopo aver ricevuto addestramento con i loro fratelli in Libia e giurato fedeltà al Califfo", si legge sul file in formato pdf della rivista, diffuso oggi sul Web. "I due mujaheddin" vengono poi identificati con i nomi di battaglia "Abu Zakariyya at-Tunusi e Abu Anas al-Tunusi" e vengono elogiati per aver "scatenato il terrore sui kuffar (infedeli, ndr), uccidendo più di 20 di loro e ferendone una dozzina".

La rivista Dabiq, che esce questa volta con il titolo "Solo la sharia governerà l'Africa", afferma che l'operazione di Tunisi "è riuscita a portare l'angoscia in un gran numero di nazioni coinvolte nella coalizione crociata, tra cui Italia, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Polonia, Australia, Spagna e Belgio, dopo che alcuni dei loro cittadini sono diventati preda dei soldati dell'Is". Nell'attentato sono morti soprattutto turisti stranieri, tra i quali quattro italiani.

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