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In fuga da fame e bombe

17 marzo 2018 | 17.52
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Da mercoledì sera oltre 150mila civili sono fuggiti da Afrin, distretto curdo nel nordovest della Siria teatro da due mesi di un'offensiva delle forze armate di Ankara e dei gruppi ribelli siriani alleati. Lo hanno riferito gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo vicino all'opposizione con sede in Gran Bretagna.

"Ci sono stati aspri combattimenti durante la notte nella periferia settentrionale della città, dove le forze turche e i loro alleati siriani hanno cercato di irrompere nella città", hanno riferito gli attivisti. Afrin, città del distretto in mano alle Unità di protezione del popolo (Ypg) curdo dove vivono circa 350mila persone, è completamente circondata dalle forze turche.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, citato dal sito del quotidiano 'Yeni Safak', ha detto che le truppe turche e i gruppi ribelli siriani alleati entreranno ad Afrin "da un momento all'altro".

"Stiamo per entrare ad Afrin e potremmo annunciare la buona notizia da un momento all'altro", ha affermato Erdogan, intervenendo al sesto congresso dell'Akp, il partito di cui è leader, nella provincia sudorientale di Mardin. La Turchia e i gruppi siriani alleati hanno lanciato il 20 gennaio scorso l'operazione 'Ramo d'ulivo' nel distretto di Afrin. L'obiettivo dichiarato della campagna militare è eliminare la minaccia posta dal sedicente Stato Islamico (Isis) e dai miliziani curdi delle Unità di protezione del popolo (Ypg) che Ankara considera un'organizzazione terroristica al pari del Pkk.

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