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Terrorismo: Gentiloni, contro l'Is fatti passi avanti

02 febbraio 2016 | 19.48
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Terrorismo: Gentiloni, contro l'Is fatti passi avanti

Rispetto alla conferenza di Parigi dello scorso giugno sono "certamente" stati fatti "passi avanti sul terreno" contro lo Stato Islamico. Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, tracciando un breve bilancio dell'impegno internazionale contro l'Is, al termine della conferenza che si è svolta alla Farnesina e che ha visto riunite 25 delegazioni internazionali in rappresentanza della coalizione anti-Isil/Daesh. Da allora, ha aggiunto Gentiloni, "molte cose sono cambiate".

Il ministro ha annunciato che "l'Italia oggi ha chiesto e in parte ottenuto il contributo di nuovi Paesi nell'addestramento" delle forze impegnate sul terreno in Iraq e in Siria per contrastare i jihadisti dell'Is. Si è poi detto "molto confortato" dalla disponibilità manifestata da alcuni dei 23 Paesi che compongono lo 'Small Group' della Coalizione globale anti-Isil/Daesh.

Sul fronte iracheno, il titolare della Farnesina ha spiegato che finora "l'impegno italiano si è concentrato soprattutto nell'addestramento dei peshmerga curdi". "Ne abbiamo addestrati circa 2200, e sono stati molto attivi contro Daesh", ha sottolineato il ministro, ricordando anche "l'addestramento delle forze di polizia irachene a cui l'Italia partecipa con il ruolo di leadership dell'Arma dei Carabinieri".

Focus anche sulla Libia e sul suo governo di concordia nazionale, che dovrà essere presentato, forse già all'inizio della prossima settimana, e proposto per la fiducia al Parlamento di Tobruk. Gentiloni ha spiegato che "l'Italia è pronta ad ascoltare le richieste del nuovo governo", ma occorre che il "processo politico" faccia il suo corso.

"Il punto chiave è che abbiamo bisogno di un processo politico e il governo deve avere l'avallo del Parlamento libico. E' quello per cui stiamo lavorando - ha detto Gentiloni - Noi e molti altri Paesi siamo pronti a rispondere alle richieste del nuovo governo" per la stabilizzazione e in materia di sicurezza, ma anche a favore dell'economia.

Dopo la riunione ministeriale in formato 'Small Group' della Coalizione globale anti-Isil/Daesh, Gentiloni ha affermato che c'è "consapevolezza del rischio che l'attività di Daesh moltiplichi il raggio d'azione in Libia e nei Paesi dell'Africa subsahariana", ma al contempo è "molto confortante" il fatto che sulla Libia ci sia "convergenza a consolidare il percorso negoziale che si è aperto".

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