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Al bando vibratori e altri 'giochi', Margaret Thatcher voleva vietarli: "Possono provocare danni fisici"

31 dicembre 2014 | 12.46
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Secondo quanto emerso da documenti provenienti dai National Archives divulgati dalla stampa britannica, l'ex premier considerò la possibilità di modificare la legge esistente per vietare vibratori ed altri 'giocattoli sessuali'. In Italia il mercato non conosce crisi

 - (Infophoto)
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Negli anni Ottanta l'allora premier britannico Margaret Thatcher aveva preso in considerazione l'idea di mettere al bando i 'sex toys' nel paese facendo leva su una legge antipornografia. Secondo quanto emerso da documenti provenienti dai National Archives divulgati dalla stampa britannica, l'ex premier venne spinta a considerare la possibilità di modificare la legge esistente per vietare vibratori ed altri 'giocattoli sessuali' anche da Mary Whitehouse, promotrice di una serie di campagne in favore di norme più severe in materia di decoro.

Favorevole alla messa al bando dei 'giocattoli sessuali' in base alle leggi contro i reati di oscenità era anche Leon Brittan, allora ministro dell'Interno che - stando ai documenti citati dalla stampa britannica - scrisse nel settembre 1986: "Alcuni degli oggetti in circolazione sono assolutamente discutibili, ivi compresi quelli che possono provocare danni fisici". Brittan suggeriva quindi alla Thatcher di far leva sul "Obscene Publication Act' del 1959 per giustificare il divieto.

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