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Teatro: debutta al Globe Theatre 'Il mercante di Venezia'

17 luglio 2016 | 16.12
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I protagonisti del  'Mercante di Venezia' in scena al Globe Theatre
I protagonisti del 'Mercante di Venezia' in scena al Globe Theatre

Da venerdì prossimo (repliche sino al 7 agosto) in scena a Villa Borghese al 'Silvano Toti Globe Theatre' 'Il Mercante di Venezia' diretto da Loredana Scaramella, che ha anche curato la traduzione del testo, dai toni contrastanti, in cui si affronta il tema della tolleranza e lo scontro fra clemenza e giustizia. Loredana Scaramella presenta un allestimento che vuole mantenere il carattere di commedia, allontanandosi dai toni drammatici delle più recenti messe in scena del testo.

E lo fa puntando sul racconto di una grande storia sull'amore e spostando l'ambientazione negli anni a cavallo fra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. Anni euforici, pieni di cambiamenti di costume, di novità e luminosi progressi, che accolgono però i germi silenziosi di un buio futuro. Tra i protagonisti, Fausto Cabra (Antonio il Mercante), Mimosa Campironi (Jessica), Loredana Piedimonte (Nerissa), Sara Putignano (Porzia), Carlo Ragone (Shylock), Mauro Santopietro (Bassanio).

''Nelle molte versioni del Mercante di Venezia che ho visto, il personaggio di Shylock, grandissimo per concezione, scrittura e per il fascino creato attorno alla sua figura da straordinarie interpretazioni - ha spiegato Loredana Scaramella- ha avuto sempre una posizione centrale, tanto da creare spesso nel pubblico di oggi l'equivoco che sia lui il protagonista dell'opera''.

Regista, 'Mercante' spunto per riflessione su discriminazione antisemita- Shylock incarnazione ideale

Antonio, il 'Mercante' del titolo, si è trasformato in un ruolo subordinato e sbiadito - ha spiegato ancora- Ma l'indicazione di Shakespeare è diversa, ed è una strada che merita di essere esplorata. Inoltre la memoria dell'esperienza terribile dell'Olocausto porta istintivamente a considerare 'Il Mercante di Venezia' lo spunto per una riflessione sulla discriminazione antisemita subita a più riprese dal popolo ebraico, di cui Shylock diventa l'incarnazione ideale''.

''E' questo ad aver accentuato negli ultimi decenni il colore drammatico delle messe in scena di un testo che ha invece un carattere di commedia - ha preseguito ancora la regista - La scommessa del nostro allestimento è quella di recuperare questo carattere, puntando sul racconto di una riflessione sulla giustizia, piena di affilata ironia sull'amore e sul denaro, spostando l'ambientazione negli anni a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento''.

''Anni, come il periodo Elisabettiano, euforici e contraddittori - ha spiegato ancora la Scaramella- pieni di cambiamenti di costume, di novità e luminosi progressi, mescolati ai germi silenziosi di un buio futuro. Il mare che divide Venezia e Belmonte, i luoghi del racconto. Un molo bianco sfavillante nella luce del giorno ospita uomini operosi, commercianti e industriali. La Londra del Cinquecento, nascosta dietro l'apparenza della città lagunare descritta da Shakespeare, si sposta così in una Belle Epoque di fantasia, dal sapore proustiano''.

Ambiente 'fin du siècle' tra musiche tanghere e motivi kletzmer

Belmonte, nell'opera 'ritrascritta' da Loredana Scaramella, prende la forma del camerino di una grande attrice fin de siècle, e Porzia, costretta ad un'indesiderata castità, è una fantasista che si presenta ai suoi pretendenti in sempre nuovi travestimenti, a creare un femminino inafferrabile, una sorta di incarnazione del teatro, senza limite di epoca e di genere. Il suo regno, secondo la lettura della regista, è quel luogo indefinito nel quale si collocano le fantasie senza tempo del perfetto amore, condite con il gioco infantile del travestimento, della danza, delle canzoni leggere e dolci venate da improvvise cadenze di tango.

Un cabaret sensuale, percorso da sfumature razziste apparentemente ingenue. Dal contrasto fra queste atmosfere sonore e i motivi kletzmer che accompagnano le scene più drammatiche prende forma il tessuto musicale del 'Mercante di Venezia', che si spinge nella veste visiva fino ai primi anni Venti, quando le radici della tragedia maturano dietro uno scenario di ricchezza e di eccitante follia.

Venezia, il luogo del lavoro, e Belmonte, l'isola culla dell'amore, sono unite, secondo la Scaramella, da un collante universale, il denaro, vero carburante della storia. E' attraverso il denaro che i protagonisti cercano di manifestare e compiere i loro desideri, in una ronda in cui un capitale viene prestato dall'ebreo Shylock a Bassanio, grazie al Mercante Antonio che si impegna, però, a garantire il prestito con la sua carne.

Amore e denaro svelano freudianamente la loro identità, ma anche i conflitti, le ambiguità, i desideri, le paure

Prestito che viene speso da Bassanio per conquistare Porzia, la ricca ereditiera di Belmonte, che a sua volta presterà il suo denaro a Bassanio per liberare Antonio, ormai fallito, dal rischio di veder compiuta la minaccia prevista dal contratto, ovvero il taglio di una libbra di carne. Circa quattrocento grammi, poco più di quanto pesa un cuore, messi in gioco in un patto in cui carne, denaro e amore si confondono e svelano freudianamente la loro simbolica identità, fonte di conflitti, ambiguità, desideri e paure.

Quali spinte animano il quartetto dei protagonisti e fanno ballare i loro capitali? Seconda la lettura di Loredana Scaramella, Shylock presta i suoi soldi ad Antonio, avversario per religione ed etica professionale, perché spera così di poter riaffermare la propria dignità offesa. Da Antonio, ma anche da Lorenzo, rapitore di sua figlia Jessica, e dalla stessa Jessica che gli vuota la casa di denaro e gioielli, rinnegando la sua religione.

''Anche Antonio usa i profitti dei suoi commerci per soddisfare i desideri dell'amico Bassanio - ha spiegato ancora la regista - Amico, ma certo anche amatissimo, unico interlocutore capace di illuminare la malinconia della solitudine del Mercante con una luce che sarebbe ipocrita non chiamare amore. Questo sentimento socialmente inconfessabile spinge Antonio ad accettare il patto con Shylock, per il quale prova un odio profondo, motivato dalla condanna dell'usura praticata dall'ebreo''.

Globe Theatre, unico teatro elisabettiano d'Italia, nato da una intuizione di Gigi Proietti

Tutti i protagonisti del 'Mercante' si incontreranno, nel finale, all'interno di un processo in cui tutti i destini sono come sospesi, legati però ad un'immagine minacciosa, quella di una libbra di carne. E dopo ampio dibattimento un drammatico e lieto fine per tutti i personaggi della commedia.

La stagione 2016 del Silvano Toti Globe Theatre di Roma, unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno dell’amministrazione capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una intuizione di Gigi Proietti, è promossa da Roma Capitale con la produzione di Politeama srl, organizzazione e comunicazione di Zètema Progetto Cultura. Anche quest’anno nelle sere di spettacolo sarà attivo il Globar.

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