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Musei: al nuovo Egizio 4000 anni di storia tra sarcofagi e ricostruzioni virtuali

31 marzo 2015 | 19.51
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Quattro piani per percorrere oltre quattromila anni di storia dell'antico Egitto. È il nuovo percorso del museo egizio di Torino che da domani accompagnerà i visitatori alla scoperta dell'Egitto partendo dal 4000 a.C. fini ad arriva al 700 d.C. Il primo aprile tutti potranno visitarlo fino a sera gratuitamente

Musei: al nuovo Egizio 4000 anni di storia tra sarcofagi e ricostruzioni virtuali

Quattro piani per percorrere oltre quattromila anni di storia dell'antico Egitto. È il nuovo percorso del museo egizio di Torino che da domani accompagnerà i visitatori alla scoperta dell'Egitto partendo dal 4000 a.C. fini ad arriva al 700 d.C. Il percorso museale è stato realizzato sul progetto scientifico elaborato dal direttore, Christian Greco e da otto curatori con differenti specilzzazioni.

La duplice natura delle collezioni torinesi, in parte antiquarie e in parte archeologiche, è raccontata dalle sale sulla storia del museo e risponde alla frequente domanda: perché un museo egizio a Torino? Al secondo piano è stata allestita la Galleria dei Sarcofagi che ospita alcuni dei più bei sarcofagi del Terzo periodo intermedio e dell'epoca tarda (1100-600 a.C.) molti dei quali restaurati presso il Centro di restauro della Venaria Reale con il contributo de Gli Scarabei, associazione dei sostenitori del museo.

Il percorso è in discesa: salendo all'ultimo piano lungo la scala mobile i visitatori sono accompagnati dal 'Percorso Nilotico', che riproduce il per orso del Nilo. L'allestimento, moderno e con ampi spazi, si avvale anche di tecnologia avanzata. Ci sono infatti ricostruzioni virtuali di alcuni contesti archeologici realizzate nell'ambito della collaborazione scientifica tra museo egizio e Istituto Ibam del Cnr.

I visitatori possono così vivere l'esperienza della scoperta grazie a video 3D che, basandosi su preziosi documenti di scavo e fotografie d'epoca, ridanno vita alla tomba di Kha, alla tomba di Nefertari e alla cappella di Maia, tutte e tre scoperte da Ernesto Schiapparelli, tra i primi direttori di questo museo, agli inizi del '900. Le videoguide saranno disponibili in sei lingue e i testi in sala saranno tradotti non solo in inglese, ma anche in arabo per sottolineare lo stretto legame con la terra da cui le collezioni dell'Egizio provengono. Intento domani la grande prova generale: tutti potranno visitare fino a sera il nuovo museo gratuitamente.

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