I jihadisti dello Stato islamico, che hanno proclamato un califfato in Iraq e in Siria, pianificano anche la conquista dell'Egitto. Ne e' convinto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che ha commentato con i media del Cairo la situazione in Iraq. Lo Stato islamico "aveva un piano per la conquista dell'Egitto", ha detto al-Sisi, senza argomentare. "Ho detto agli Stati Uniti e all'Europa di non fornirgli alcun tipo di aiuto", ha proseguito, spiegando di avere avvertito in tempi non sospetti i partner internazionali anche del fatto che i jihadisti sarebbero "usciti dalla Siria per prendere di mira l'Iraq e poi la Giordania e l'Arabia Saudita".
Al-Sisi si e' poi espresso sull'ipotesi che il Kurdistan iracheno ottenga l'indipendenza dal resto del paese, definendola come uno scenario "catastrofico". "Il referendum che chiedono i curdi - ha detto - sarebbe l'inizio di una catastrofica divisione dell'Iraq in tanti stati più piccoli e rivali tra loro". Il capo di stato egiziano si riferiva alla richiesta avanzata giovedì scorso dal presidente della regione autonoma, Massoud Barzani, al parlamento regionale, di preparare un referendum sull'indipendenza.