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Al teatro Ambra Jovinelli grandi attori e un occhiolino al cinema

09 giugno 2022 | 15.55
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'Make love and theatre' lo slogan per la nuova stagione del palcoscenico romano scelto dalla direttrice artistica Pompilio. Fra gli artisti in cartellone Ozpetek, Placido, Dandini, Sabina Guzzanti, Giuliana De Sio, Solfrizzi, Rubini, Timi, Mascino, Montanari, Emanuela e Stefano Fresi, Battiston

Michele Placido in
Michele Placido in "La bottega del caffè" di Goldoni per il teatro Ambra Jovinelli di Roma

Teatro, con un occhiolino al cinema. Il cartellone per la nuova stagione del teatro Ambra Jovinelli di Roma, che si aprirà il 12 ottobre per chiudersi il 30 aprile con ben 18 spettacoli in programma, realizza una forte alleanza fra palcoscenico e grande schermo, complici la maggior parte degli autori, dei registi, degli artisti chiamati in scena.

Un 'connubio felice', quello fra il mondo teatrale e la realtà cinematografica, benedetto apertamente da uno dei maggiori protagonisti della prossima stagione, il regista Ferzan Ozpetek che riproporrà la sua 'Ferzaneide', un viaggio interiore fra memoria ed emozioni: "Vengo dal mondo del cinema e dei set, ma la sensazione che si prova sul palcoscenico è imparagonabile - assicura - è una droga particolarissima, una goduria incredibile. E poi - aggiunge, con una buona dose di autoironia - consiglio a tutti gli attori di fare teatro, perché si guadagna molto di più rispetto al cinema...".

Ad aprire il sipario sulla nuova stagione sarà Emilio Solfrizzi, attore e regista assieme ad Antonio Stornaiolo di 'Il cotto e il crudo', dove a far da sfondo è la Puglia, la regione forze più presente per anagrafe di attori e registi di questo cartellone, "passata in poco tempo da cenerentola a principessa d'Italia", osserva Solfrizzi con orgoglio pugliese. Si prosegue, fra le varie proposte, con Serena Dandini - che dell'Ambra Jovinelli è stata la direttrice artistica nel momento della riapertura dopo un lungo periodo di chisura, quando "qui era tutto devastato" - e il suo 'Vieni avanti, cretina!'. Quindi, è il turno del duo formato da Carolina Rosi e Gianfelice Impastato per 'Ditegli sempre di sì' di Eduardo De Filippo.

Dopo lo spettacolare 'Nuda' di Daniel Finzi Pasca fra teatro, musica, danza, arte circense, Lino Guanciale e Francesco Montanari proporranno 'L'uomo più crudele del mondo', precedendo Sabina Guzzanti nel suo 'Le verdi colline dell'Africa'. Quindi, Sergio Rubini nella rielaborazione teatrale del film 'I fratelli De Filippo' e la riproposizione 'riveduta, corretta ed estesa' di 'Cetra una volta' con Emanuela e Stefano Fresi e Toni Fornari . Sarà Giuliana De Sio l'interprete di 'La signora del martedì' un noir d'autore scritto da Massimo Carlotto. Giuseppe Battiston è invece il protagonista di 'La valigia'. Per gli amanti del classico d'autore, nonché d'attore, arriva Michele Placido con 'La bottega del caffè' di Carlo Goldoni di cui cura anche la regia: "Prima facevo sempre drammi, ora mi piace fare le commedie", spiega.

Un duo che richiama la fortunata serie tv dei 'Delitti del BarLume', composto da Filippo Timi e Lucia Mascino, si propone per la 'Passeggiata di salute' di Nicolas Bedos. Torna il richiamo diretto al mondo del cinema per la trasposizione teatrale di 'Perfetti sconosciuti', lo spettacolo di Paolo Genovese con un cast ancora in via di definizione. "E' stata una scelta pensata la lungo - confessa il regista - dopo aver rifiutato di fare i film 'Perfetti Sconosciuti' 2, 3, 4, la serie e... il servizio di piatti. Ma credo che, attraverso il palcoscenico, questa storia abbia ancora qualcosa da dire". La chiusura di stagione è affidata a Fabio Troiani in 'Il dio bambino', su testo e musiche di Sandro Luporini e Giorgio Gaber.

'Make love and theater!', ovvero 'fate l'amore e fate teatro' è lo slogan scelto per la nuova stagione dalla direttrice artistica Fabrizia Pompilio. "Vuole essere un invito ad affrontare le sfide del presente, senza perdere speranza e coraggio e scegliendo la strada del fare, dell'agire comune - spiega durante la presentazione del cartellone - Non possiamo dimenticare che il teatro è storicamente il luogo dell'azione e della condivisione ed è questa consapevolezza che da sempre ci guida alla ricerca di una direzione". Quanto alla risposta del pubblico, "è stata immediata e sorprendente", sottolinea con soddisfazione, "dimostrando l'urgenza del ritrovarsi e di tornare a vivere la magia del teatro".

(di Enzo Bonaiuto)

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