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Teatro: a Siracusa riflettori sul dramma antico con un occhio all'accoglienza

29 aprile 2015 | 17.43
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Dal 15 maggio al 28 giugno in scena la cosiddetta 'Trilogia del mare': 'Le Supplici' di Eschilo, affidata alla regia di Moni Ovadia, 'Medea' di Seneca, con la regia di Paolo Magelli e 'Ifigenia in Aulide' di Euripide per la regia di Federico Tiezzi. Per l'anno prossimo si pensa a superare i confini della Sicilia

Il teatro Greco di Siracusa durante una rappresentazione in una delle passate stagioni
Il teatro Greco di Siracusa durante una rappresentazione in una delle passate stagioni

Un programma ancorato alla tradizione classica ma attento alla stretta attualità. La Fondazione Inda, l'Istituto Nazionale del Dramma Antico, battezza la 51esima stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa e scalda i motori per il prossimo anno quando cercherà di 'esportare' il proprio prodotto anche oltre i confini della Sicilia. Dal 15 maggio al 28 giugno il capoluogo siciliano ospiterà la cosiddetta trilogia del mare. Tre grandi rappresentazioni, 'Le Supplici' di Eschilo, affidata alla regia di Moni Ovadia, 'Medea' di Seneca, con la regia di Paolo Magelli e 'Ifigenia in Aulide' di Euripide per la regia di Federico Tiezzi.

Tre spettacoli che seguono lo stesso fil rouge, ovvero il tema dell'accoglienza. Un argomento che, soprattutto in questi mesi, e in Sicilia in particolare, acquista un forte significato dai risvolti sociali ed umani. "L'anno scorso sono stati venduti 124mila biglietti e anche quest'anno il trend è positivo", ha affermato Giancarlo Garozzo, presidente dell'Inda e sindaco di Siracusa.

"Ho accettato con un po' di incoscienza la proposta della regia de 'Le Supplici' - ha sottolineato Ovadia - perché sono un avventuriero. Siamo di fronte ad un'opera che ci interroga, che ci sconcerta e che ci proietta, se possibile, indietro e ci sfida. E' un'opera sull'accoglienza che ci provoca, in prima istanza, alla luce del fatto che il richiedente asilo è protetto" .

Una protezione che si trova " nella civiltà greca ma che si trova in ogni civiltà degna di questo nome. La troviamo nel monoteismo cristiano, ebraico ed islamico. In questo momento quest'opera è sconvolgente. Un grande dono che ho ricevuto lavorando alla regia è stato l'incontro con i giovani studenti della scuola dell'Inda. Ho incontrato dei ragazzi, disciplinati, determinati, disposti a lavorare fino a fracassarsi le ossa per servire un progetto di cultura", ha rimarcato Ovadia.

Ovadia ha poi detto che "l'opera è tutta pensata in musica, in forma di cantata. L'abbiamo pensata in siciliano con innesti della lingua greca moderna. La Grecia di oggi è il futuro della Grecia di ieri. E' inutile che ci commoviamo davanti al Partenone se poi la Grecia odierna viene trattata in maniera ignobile", ha concluso.

"L'Inda - ha osservato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini nel corso della presentazione tenutasi oggi al Mibact- è un'eccellenza italiana" che ha " la missione di aumentare e spero allungare sempre di più la stagione del teatro di Siracusa . L'Inda è anche una grande opportunità per il sistema Paese. La Fondazione è un'istituto nazionale e deve mantenere questa vocazione. Oltre alla capacità di richiamo di italiani e di viaggiatori a Siracusa nei mesi di maggio e giugno, può però costituire una grande opportunità per gli altri luoghi che possono ospitare il dramma antico nel resto d'Italia. Per questo abbiamo s ollecitato la collaborazione con Pompei, che ha riaperto da poco il teatro". Il ministro ha poi assicurato che "il finanziamento sarà triennale".

La Fondazione Inda, dunque, è già al lavoro per la prossima stagione con un obiettivo chiaro: superare gli storici confini di Siracusa facendo approdare le proprie rappresentazioni anche in altre realtà italiane ed estere.

Nel 2016, "due spettacoli - ha spiegato Walter Pagliaro, consigliere delegato della Fondazione Inda- saranno come di consueto in alternanza al teatro greco, dal 13 maggio al 19 giugno. Alla fine di questi spettacoli debutterà, sempre a Siracusa, il terzo spettacolo, programmato per andare in giro, mettendosi di fatto in cammino. Mi sono messo in contatto - ha inoltre aggiunto Pagliaro- con il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna, affinché possano nascere sinergie. E poi c'è sempre la possibilità di portare gli spettacoli ad Atene".

A puntare sulla possibilità di far 'viaggiare' le rappresentazioni siracusane è stato anche Gioacchino Lanzi Tomasi, sovrintendente dell'Inda: "Sono molto felice - ha scandito- che il ministro Franceschini abbia visto per l'Inda la possibilità di ampliare gli spazi in cui noi opereremo. Potremmo già andare in alcuni teatri, come quello di Pompei, di Verona e di Asti e all'estero: potremmo arrivare a Tarragona. L'Inda ha delle potenzialità inespresse".

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