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Al vertice Asem la sfida taxi-uber, per la app +40%

17 ottobre 2014 | 17.12
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Secondo i dati disponibili, ad aggiudicarsi la gara sembra essere stata proprio l'applicazione californiana. Il country manager in Italia Benedetta Arese Lucini all'Adnkronos: "In città è stata usata di più rispetto alla media e abbiamo avuto un aumento del 40% dei clienti che hanno fatto la prima corsa in settimana"

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Sherpa, funzionari, politici e primi ministri: Milano è stata invasa dalla oltre 50 delegazioni straniere arrivate in città per il vertice Asem. Insieme a loro c'erano i giornalisti, collaboratori e portaborse: tutti attenti a ricostruire le trame diplomatiche tessute nel vertice, ma disposti a godersi Milano. I servizi di trasporto pubblico hanno lavorato con intensità, ma chi non ha scelto l'Atm come si è spostato in città? Se la sono giocata i tassisti e gli autisti che fanno parte della rete di Uber. Secondo i dati disponibili, ad aggiudicarsi la gara sembra essere stata proprio l'applicazione californiana.

"La nostra app - dice all'Adnkronos il country manager di Uber in Italia Benedetta Arese Lucini - a Milano è stata usata di più rispetto alla media e abbiamo avuto un aumento del 40% dei clienti che hanno fatto la prima corsa in settimana". Arese Lucini dice che "Uber è una risorsa quando la città è congestionata" ma un ruolo decisivo lo ha giocato l'internazionalità dell'app. Nel 55% dei paesi che hanno partecipato al vertice Asem è possibile usare Uber per muoversi in città e questo potrebbe aver influito sui buoni numeri registrati in settimana: "Il 70% delle persone che nel mondo usa l'applicazione - dice il country manager - la sceglie anche quando è in un altro paese perché essendo una app è più facile da usare in occasioni internazionali".

Ai tassisti milanesi è andata diversamente: il numero delle telefonate ricevute non è calato rispetto alla media annua, assicurano i gestori delle sale radio, ma traffico, strade chiuse e passaggio delle delegazioni non hanno permesso di soddisfare tutte le richieste. In totale il segno è negativo. Tre compagnie di tassisti di Milano, 4040, 85858 e 6969, concordano sul mancato incremento di lavoro e sembrano rammaricarsi per un'occasione persa. Stefano Campus, di 028585, precisa che i dati non possono essere precisi, ma dice che "chiudere la città in quel modo è stato un brutto colpo".

A supporto della sua tesi, Campus fa un solo esempio: "Ieri c'era una serata alla Scala, 'Romeo e Giulietta' riservato agli abbonati. Noi non abbiamo potuto accompagnare i nostri storici clienti perché le strade in centro erano chiuse, blindate fino alle 24". Saltate, insomma, le corse di andata e ritorno perché le auto, anche quelle dei tassisti, "non potevano entrare - dice Campus - nella zona protetta e ci hanno costretto a dire no a tutte quelle persone che ci chiamano ogni giorno".

Il vicepresidente di Taxi Blu 024040, Stefano Salzani, dice di aver visto in questi giorni "una città completamente diversa dal solito", ma anche per lui la quantità del lavoro non è cambiato: "Il numero delle telefonate è in linea a quello di sempre - dice - onestamente se non l'avessi saputo, non mi sarei accorto del vertice con tutte queste delegazioni straniere".

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