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Trasporti: al via Cluster trasporti, presentate linee guida

06 marzo 2017 | 10.39
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(Foto dal sito
(Foto dal sito http://www.clustertrasporti.it/)

Ottantatré soci che rappresentano l’intero mondo dei trasporti (da Fca a Fincantieri, da Hitachi Rail ad Ansaldo sts, passando da Almaviva, a Pirelli, Piaggio, Brembo, Azimut Benetti, Grimaldi, Cnh Industrial) uniti con i principali centri di ricerca (Politecnico di Torino e di Milano e 14 altre università, il Cnr e i centri di eccellenza che operano a livello regionale). Un sistema delle associate al Cluster che genera un fatturato annuale di circa 33 miliardi di Euro con 182mila dipendenti. Questo il biglietto da visita del Cluster Trasporti presentato alle istituzioni nel corso della due giorni di lavori svoltasi presso l’Auditorium della Tecnica di Confindustria.

Il Cluster è stato impegnato in questi ultimi mesi su tutti i tavoli strategici dei vari ministeri ed è oggi pronto a lavorare con i protagonisti del futuro dei trasporti per proseguire un percorso che parte dal passato e che ci ha visto nel tempo sempre ai primissimi posti nel mondo nell’innovazione del settore - ha ricordato il presidente del Cluster Enrico Pisino - . Dal primo motore a combustione interna di Barsanti e Matteuci (1853) al primo “elicottero moderno” di Corradino D’Ascanio- 1930, dal primo tram elettrico di Alfredo Diatto (1895) al record mondiale di velocità ferroviaria del 1939, alla prima autostrada Milano-Laghi (1923), non c’è modalità dei trasporti dove il genio Italiano non abbia lasciato un segno profondo. E il Cluster Trasporti, organismo che raccoglie energie pubbliche e private, vuole raccogliere questa sfida".

Quattro le sfide tecnologiche che deve affrontare l’Italia: veicoli connessi e a guida automatizzata, motori elettrici e a carburanti alternativi, logistica integrata ed evoluzioni dei materiali leggeri per la realizzazione delle componenti. Sfide al centro delle roadmap presentate in questi due giorni di lavori ad università, industria, aggregazioni territoriali. Nel corso della presentazione dei risultati dei lavori, Ermete Realacci – storico fondatore di Legambiente ed oggi presidente della Fondazione Symbola - ha sottolineato i punti in comune tra innovazione e sostenibilità ambientale.

“C’è una gamma di innovazioni e di scelte nel mondo dei trasporti – ha affermato Realacci -: c’è tanto da fare, ma dobbiamo soprattutto considerare il cambiamento antropologico e le nuove aperture ai temi della sostenibilità e della condivisione”. Per il Prof. Ennio Cascetta, coordinatore della Struttura tecnica di Missione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “bisogna attuare un cambio di passo. L’innovazione tecnologica ha delle punte di eccellenza ma si può e si deve fare di più. Da circa un anno portiamo avanti un’attività partenariale per arrivare all’individuazione dei requisiti per la definizione delle smart road, e presto ci sarà una direttiva che allineerà l’Italia ad altri Paesi europei consentendo la sperimentazione di veicoli a guida autonoma sulle nostre strade”.

Di un approccio realistico al tema ha parlato Andrea Bianchi, direttore delle politiche industriali di Confindustria, che ha chiesto strategie della mobilità compatibili con il progresso e la crescita dell’industria, mentre Oscar Pasquali, Capo Segreteria tecnica del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha invece sottolineato il nuovo ruolo rappresentato dai Cluster in Italia, ed in particolare dal Cluster Trasporti che viene considerato “l’advisor del Miur per il settore dei trasporti in Italia”.

Tra gli altri interventi, quelli di Amedeo Lepore (Assessore Attività Produttive Regione Campania e membro Cabina regia MISE Industria 4.0) e di Giovanni Lolli,(Vice Presidente della Regione Abruzzo con delega alle attività produttive), che hanno sottolineato come per le rispettive regioni la mobilità sostenibile rappresenti una forte priorità, e quello di Cristina Tombolini, direttore divisone Clima e Certificazione Ambientale del Ministero dell'Ambiente. Ma l’innovazione tecnologica e la ricerca, come sottolineato anche dal titolo del convegno finale, possono essere anche strumenti di coesione territoriale per superare il gap che divide il Nord e il Sud del Paese.

“Capacità imprenditoriali e innovative sono al centro del nostro lavoro per riportare il Sud ai livelli del Nord – ha commentato in chiusura dei lavori il ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti –. Per raggiungere questo obiettivo è di fondamentale importanza che ci sia una politica industriale coordinata con una politica di ricerca e sviluppo dei sistemi di trasporto. E la mobilità sostenibile è infatti al centro dei Patti per il Sud. Ma ci sono anche altri strumenti da utilizzare coinvolgendo il Cluster, come ad esempio la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente, portata avanti insieme con le Regioni, nella quale questo tema sarà centrale”.

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