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Libia: al via in Tunisia vertice dei Paesi vicini

14 luglio 2014 | 12.33
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Hanno preso il via la notte scorsa in Tunisia i lavori del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del vicinato libico. Presenti i ministri degli Esteri di Tunisia, Algeria, Ciad, Libia e Sudan, ma non quello della Libia, Muhammad Abdelaziz, che ha fatto sapere di non poter partecipare a causa della chiusura per motivi di sicurezza dell'aeroporto di Tripoli.

Libia: al via in Tunisia vertice dei Paesi vicini

Hanno preso il via in Tunisia i lavori del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi del vicinato libico. Presenti i ministri degli Esteri di Tunisia, Algeria, Ciad, Libia e Sudan, ma non quello della Libia, Muhammad Abdelaziz, che ha fatto sapere di non poter partecipare a causa della chiusura per motivi di sicurezza dell'aeroporto di Tripoli. Tra gli altri, si sono recati a Tunisi un rappresentante degli Esteri egiziani, uno dell'Unione africana e l'inviato speciale del Segretario generale della Lega araba in Libia.

"E' un dovere collettivo essere uniti per aiutare i libici a raggiungere un consenso tra di loro, senza intaccare la sovranità dello Stato libico o schierarsi con chi vuole imporre un certo orientamento", ha dichiarato il presidente tunisino, Moncef Marzouqi, in apertura dei lavori. "I Paesi vicini sono pronti a mettersi a disposizione del governo legittimo (libico, ndr) per aiutarlo a far fronte alle grandi sfide della sicurezza, soprattutto nelle aree comuni di confine", ha aggiunto Marzouqi. Per il leader tunisino, l'instabilità in Libia, che deriva dalla proliferazione delle armi e dall'emergere di gruppi estremisti, rappresenta una sfida centrale sul cammino di transizione della Libia verso la democrazia e fonte di minaccia per tutti i Paesi vicini.

"Far fronte a questa sfida è possibile solo attraverso le istituzioni sovrane e legittime dello Stato", ha detto. Dal canto suo, il ministro degli Esteri tunisino, Mongi Hamdi, ha affermato che "la gravità della situazione di sicurezza nella regione e gli ultimi movimenti delle organizzazioni terroristiche nella regione nordafricana e sahelo-sahariana impongono di intensificare la vigilanza e stabilire un coordinamento di sicurezza tra gli organi competenti per monitorare le attività di queste organizzazioni e sventare i loro piani". Per Hamdi, "la soluzione in Libia può essere solo di natura politica e il dialogo è l'unica via per avvicinare i punti di vista tra le parti".

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