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Artigianato: al via progetto per ceramica 'made in Umbria'

10 luglio 2014 | 14.46
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Una secolare tradizione artistica.

Artigianato: al via progetto per ceramica 'made in Umbria'

La ceramica umbra si rinnova, traendo ispirazione dalla sua secolare tradizione artistica, alla luce di una sensibilità estetica e funzionale contemporanea, per rivolgersi al mercato globale con quei valori unici del 'saper fare' e del territorio in cui viene creata, innestati con la forte componente innovativa del design. E' questo il 'messaggio' della collezione dedicata al 'banchetto contemporaneo' realizzata nell’ambito del progetto della Regione 'Ceramica Made in Umbria', allestita nello 'Spazio Umbria' all’interno del complesso dell’ex Fatebenefratelli, a Perugia, dove accompagnerà la mostra 'Sensational Umbria' con cui il fotografo Steve McCurry celebra i luoghi e gli aspetti più significativi dell’Umbria, esaltando anche l’eccellenza 'del fare' delle botteghe artigiane e la bellezza delle produzioni.

La sfida comune è quella di creare solide basi per un rilancio promozionale della ceramica artistica. Ieri l’inaugurazione e la presentazione, con una giornata che si è aperta dando la parola ai rappresentanti delle imprese del settore, convenuti nello 'Spazio Umbria' insieme a sindaci e assessori dei Comuni i cui territori sono vocati alla produzione, a rappresentanti di Cna e Confartigianato, del Centro Estero Umbria. Un dibattito aperto sulle problematiche e le aspettative della ceramica artistica umbra, al quale ha partecipato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi.

“La realizzazione della collezione nell’ambito del progetto regionale che ha aggregato 21 imprese - ha rilevato - rappresenta una modalità innovativa di supporto all’innovazione di prodotto in un settore che si caratterizza per i forti contenuti di coerenza con la tradizione e la cultura dell’Umbria”.

“Integrare design e ricerca di soluzioni innovative nei contenuti di uso dei prodotti ceramici - ha aggiunto - è una sperimentazione che supporta le imprese nella ricerca costante di nuove modalità di produzione e di connotazione del prodotto tradizionale. A questo si aggiunge la configurazione di un modello di comunicazione, promozione e ricerca di nuovi mercati che fa leva sull’utilizzo di un piano organico con l’ausilio delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e sull’integrazione con le iniziative programmate dalla Regione Umbria nel comparto dell’arredo casa”.

“Progetto e attività - ha detto Riommi - sono coerenti con le previsioni del Testo unico sull’artigianato, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione di imprese e associazioni di categoria dell’artigianato, con l’obiettivo comune di individuare politiche strumenti e modalità di supporto di un settore che in Umbria assomma i contenuti e i valori del territorio con una presenza produttiva articolata e consistente. Una presenza che per quanto ci riguarda deve essere rafforzata e sviluppata, nonostante le difficoltà della crisi, puntando su quell’innovazione a misura di piccola impresa che sarà per la Regione anche uno dei tratti caratterizzanti della programmazione comunitaria per il settennio 2014-2020”.

Dopo il 'lancio' della collezione, verranno intraprese specifiche iniziative per la commercializzazione delle ceramiche umbre nei mercati esteri, con particolare riferimento a Russia e Cina. In quest’ultimo Paese, in cui è in forte crescita il mercato per l’arredo 'made in Italy', il Centro Estero Umbria ha già aperto a Shangai una 'CasaUmbria', spazio dedicato a espositori ed eventi per presentare le migliori produzioni 'made in Umbria'.

Con la collezione si concretizza uno dei pilastri del progetto regionale, realizzato dal Servizio regionale Politiche del credito e internazionalizzazione delle imprese e condiviso con le associazioni di categoria, che si è avviato con una ricerca condotta in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università degli studi di Perugia, realizzata su un campione di aziende per verificare lo stato di salute del settore, il suo livello di internazionalizzazione e la capacità di offrire linee guida per lo sviluppo.

Dalla ricerca è emersa con forza la necessità di innovarsi e innalzare il livello qualitativo dell’artigianato artistico, puntando sulla qualità e la bellezza dei prodotti per competere sui mercati esteri. Ed ecco ora la collezione, realizzata con l’impegno condiviso di ventuno fra le migliori aziende appartenenti alle principali città umbre di antica tradizione ceramica: selezionate fra quelle che dalle risposte al questionario hanno mostrato una maggiore propensione all’internazionalizzazione, sono state chiamate a produrre gli articoli della collezione sotto la direzione di un progettista incaricato di elaborare i bozzetti e i disegni esecutivi per ogni prototipo.

La Regione ha affidato questo incarico all’Istituto Italiano Design di Perugia e la docente e designer Elisabetta Furin si è occupata dello sviluppo del progetto, partendo dall’elaborazione del concept 'banchetto contemporaneo' al disegno di tutti i pezzi della collezione e al controllo della realizzazione dei prototipi. A lei è riconosciuta la proprietà creativa della collezione. A creare coppe, piatti, fiaschi, bacili e gli altri articoli - 45 quelli che compongono la collezione, reinterpretando gli oggetti del passato - sono state le aziende Bizzirri; G.&P. di Gialletti e Pimpinelli; Ubaldo Grazia Maioliche; L’Antica Deruta; Mod; Peccetti; Sambuco; Sberna; Torretti; Vecchia Deruta; Carini; Mastro Giorgio; Passeri; Pericoli Graziano; Pimpinelli; Spigarelli; Biagioli; Caff; Fumanti Aldo; Rampini; Rometti.

La proprietà dei prototipi appartiene alla Regione Umbria, ma le imprese hanno la facoltà di produrre e di vendere le riproduzioni senza alcun obbligo di 'royalty' nei confronti del progettista. Ciascun pezzo viene realizzato da un’azienda diversa in modo che ogni impresa produca uno o più articoli, una novità rispetto alle precedenti attività promozionali della ceramica.

In questa maniera, le imprese hanno un prodotto proprio che le rappresenta in modo specifico, ma che allo stesso tempo richiama la collezione nella sua unitarietà. Possono così presentarsi sul mercato con il loro articolo e allo stesso tempo sfruttare il legame che unisce ogni pezzo agli altri per acquisire forza nelle contrattazione di compravendita. Tutto ciò nel rispetto degli accordi di adesione al progetto e di commercializzazione della collezione, sottoscritti dalle ventuno aziende.

Le nuove proposte coinvolgono diversi settori merceologici, da quello più tradizionale della tavola a quelli più attuali del complemento d’arredo, del regalo e dell’arredamento di interni e d’outdoor. Per questo approccio innovativo della progettazione, alcuni prodotti della collezione richiamano il settore agro-alimentare, componente molto rilevante dell’identità e dell’economia umbra; la maiolica, inoltre, dialoga con materiali insoliti come il cashmere, per esplorare nuove suggestioni. E, per garantire la più ampia valorizzazione del progetto 'Ceramica Made in Umbria', la Regione ha messo in campo un piano di comunicazione volto a diffondere l’iniziativa e la promozione delle aziende del settore della ceramica.

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