Mancano sette anni (il primo esemplare è del 1925) al centenario della prima Leica, ma sono già iniziate le celebrazioni per la 'piccola grande' macchina fotografica che ha cambiato il nostro modo di vedere la realtà. E non a caso è proprio 'Apri gli occhi!' il titolo originale della mostra - dal titolo italiano 'I Grandi Maestri. 100 anni di fotografia Leica' - che si apre domani a Roma al Complesso del Vittoriano.
Si tratta dell'unica tappa italiana per una esibizione di oltre 350 stampe di immagini - fra cui alcune vere e proprie icone del '900, dal 'Miliziano colpito a morte' di Robert Capa al ritratto del Che di Alberto Korda - che esaltano la capacità di questo mezzo di 'entrare' nel proprio tempo, grazie a doti di leggerezza e praticità che hanno ancora pochi rivali.
Tuttavia, come ha spiegato nella presentazione romana il curatore della mostra Hans-Michael Koetzle l'esibizione delle opere "non vuole essere focalizzata solo sulla tecnica di una macchina fotografica ma sull'importanza dell'immagine. Dal suo apparire la Leica, grazie alla sua maneggevolezza, ha saputo restituire l'idea della vita stessa".
E nelle 16 sezioni della mostra del Vittoriano la presenza più cospicua è proprio quella di scatti di quotidianità, fermati in quello che è 'il momento decisivo', nella celebre definizione di Henri Cartier-Bresson, di cui vengono esposte a Roma alcune delle foto più famose (scattate ovviamente 'grazie' a una Leica). Ad accompagnare le immagini selezionate (per le quali, ha spiegato Koetzle, sono state privilegiate le stampe originali, ove possibile) alcuni libri fotografici, locandine pubblicitarie vintage e riviste storiche.
La tappa romana della mostra - che rimarrà aperta fino al 18 febbraio 2018 - offre peraltro l'occasione per celebrare un grande fotografo italiano come Gianni Berengo Gardin, cui è stato assegnato il 'Leica Hall of Fame Award': un riconoscimento a un artista dell'immagine che in oltre 60 anni di attività ha saputo trovare un equilibrio fra il racconto della realtà e la definizione di immagini senza tempo.
Perché come spiega Karin Rehn-Kaufmann, direttore generale di Leica Galerien International, "è difficile trovare un altro fotografo così capace di raccontare la commedia e la tragedia in una sola foto e in un modo così efficace".