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Alcoa: nuovi incontri al Mise per riqualificazione e piano Sulcis

23 luglio 2014 | 13.16
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Circa un centinaio di lavoratori dell'Alcoa giunti dalla Sardegna manifestanosotto il ministero per chiedere una soluzione alla vertenza e risposte certe sul futuro dell'area; con loro una delegazione di sindaci dei comuni interessati

(Infophoto)
(Infophoto)

Due nuovi incontri oggi al ministero dello Sviluppo economico per discutere della situazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori Alcoa e quelli dell'indotto e per il piano 'piano Sulcis'. In mattinata riunione tra Fiom, Fim Uilm, i vertici dell'azienda e il viceministro De Vincenti per affrontare il futuro, rimasto ancora in sospeso, dello stabilimento industriale e di un'eventuale cessione a due potenziali acquirenti. "Glencore e Klesh - afferma Fabrizio Bentivogli, segretario generale Fim - si facciano sotto o sgombrino il campo". I sindacati lamentano infatti la mancanza di proposte concrete in merito all'auspicata continuità industriale.

Proprio per facilitare l'eventuale passaggio di proprietà serve poi, sottolinea il sindacalista, che Alcoa "proroghi la manutenzione delle celle oltre il 31 luglio". "C'è inoltre - aggiunge Bentivogli - da affrontare il nodo dell'energia. Chiediamo a Terna di garantire una portata più ampia della rete". Sul fronte occupazionale rimane ancora incertezza sugli ammortizzatori sociali. I lavoratori dell'Alcoa si trovano infatti in cig straordinaria fino al 31 dicembre. Dopo questa data non si sa cosa accadrà, anche se secondo i sindacati si profila una proroga o la mobilità. Diversa invece la situazione dei lavoratori dell'indotto, che da giugno si ritrovano senza cig in deroga. L'idea sarebbe di trovare anche per loro una soluzione che copra il periodo giugno-dicembre.

Alle 16.30 è previsto un altro incontro tra istituzioni locali, sindacati e viceministro De Vincenti per discutere del piano Sulcis. "Un piano - spiega Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale Uilm - che doveva prevedere una riqualificazione, reindustrializzazione e bonifica dell'area. Piano che però è rimasto solo sulla carta, non è mai partito". Tuttavia il sindacalista sottolinea che si tratta di una strada che va percorsa perchè "può risolvere alcuni problemi dell'area, dove il tasso di disoccupazione è oltre la media nazionale".

Circa un centinaio di lavoratori dell'Alcoa giunti dalla Sardegna stanno manifestando sotto il ministero dello Sviluppo economico per chiedere una soluzione alla vertenza e risposte certe sul futuro dell'area. "Lavoro, sviluppo, occupazione" è quello che chiedono gli operai. La protesta coincide con l'incontro, previsto per stamattina, tra sindacati, azienda, istituzioni locali e il viceministro Claudio De Vincenti. In discussione c'è la situazione degli ammortizzatori sociali e l'auspicata cessione dello stabilimento di Portovesme.

Ad accompagnare i lavoratori una delegazione di sindaci dei comuni del Sulcis Iglesiente, che chiedono anche loro risposte certe per e un futuro per l'area. "Oggi ci aspettiamo un passo avanti decisivo per la soluzione del problema Alcoa", dice all'Adnkronos Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia. E' necessario, sottolinea Casti, "trovare una soluzione a questa vertenza che ormai dura da tre anni" e "risolvere la questione energia, trovare un acquirente che subentri nello stabilimento Alcoa e favorire la ripresa di tutto il filone industriale di Portovesme".

Il sindaco di Carbonia ricorda che per tanti anni l'area del Sulcis ha "vissuto con tantissime buste paga che venivano da quel settore e farne a meno è una cosa impossibile in questo momento". "Questi operai - conclude - meritano di rientrare al lavoro nel giro di un paio di mesi. "L'unica speranza che abbiamo - dice uno dei lavoratori giunti dalla Sardegna per manifestare - è che riapra al più presto lo stabilimento Alcoa. Siamo disperati, reclamiamo il diritto di lavoro per il Sulcis. Diano risposte a noi e alle nostre famiglie". In ballo c'è infatti il passaggio di proprietà a Glencore o Klesh che però, al momento, non sembra abbiano avviato una trattativa concreta.

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