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Alcol, report Crarl Lazio: 7.400 decessi nel 2018 e 135mila ricoveri

11 giugno 2019 | 09.20
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Ceccanti: "Dati allarmanti per la nostra regione, servono interventi omogenei". Domani al Policlinico Umberto I il convegno 'Curare, includere, integrare'

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Nel 2018 sono state 7.400 le persone nel Lazio morte a causa dell’assunzione di alcol a fronte di oltre 135.000 ricoveri correlati a questa dipendenza. Sono i dati del primo rapporto 'Alcol e salute' nella Regione Lazio a cura del Centro di riferimento alcologico della Regione (Crarl), che domani al Policlinico Umberto I promuove il convegno 'Curare, includere, integrare' in collaborazione con Sitac, Binario 95, Caritas diocesana di Roma e Fio.Psd. "Sono quasi 2 milioni le persone che hanno avuto un consumo rischioso di alcol - evidenzia il report - di cui 300mila dichiarano comportamenti di binge drinking (più di 5 bevande alcoliche in un’unica occasione); tra questi altissima è la percentuale di giovani e minorenni".

"I dati sono allarmanti per la nostra regione e sanciscono la necessità di omogeneità negli interventi socio-sanitari a livello regionale per rendere sempre più saldo il rapporto ospedale-territorio", afferma Mauro Ceccanti, responsabile del Crarl. L’obiettivo del convegno è promuovere una riflessione tra servizi, istituzioni e terzo settore sul rapporto tra società e dipendenze attraverso l’elaborazione di dati ufficiali rilevati sul territorio laziale, con l’intento di arrivare a costruire una rete alcologica regionale e migliorare così la gestione dei problemi e delle patologie alcol-correlate.

Aprirà i lavori Eugenio Gaudio, rettore dell'Università Sapienza di Roma, e seguiranno interventi e tavole rotonde a cui sono stati invitati realtà del terzo settore del territorio laziale e autorità locali e nazionali tra cui il ministro della Salute Giulia Grillo e l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. Nel pomeriggio si terrà un focus specifico sul terzo settore alla presenza dell’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Laura Baldassarre, e vari esponenti delle realtà sociali e dei servizi del Lazio.

"È necessario dare dignità e giustizia sociale alle persone fragili con dipendenze - afferma Don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma - attraverso percorsi di accoglienza e di integrazione". Presente anche la Fio.Psd impegnata ormai da anni assieme al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nella stesura delle 'Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta'. "Non esistono senza dimora, alcolisti, emarginati o vittime di dipendenza - afferma Alessandro Radicchi, fondatore di Binario 95 - esistono 'persone' che nei loro complessi percorsi di vita hanno accumulato problematiche diverse che potranno avere la speranza di essere risolte solo con un’integrazione dei servizi, delle professionalità e dei già troppo pochi strumenti di intervento a nostra disposizione, per proiettarci davvero verso una società consapevole, del diritto e della dignità". Secondo Don Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, "non guardiamo da lontano con giudizio e commiserazione le persone fragili che il più delle volte hanno bisogno di cure integrate!".

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