Il padre della vittima ha fatto sapere che non accetterà altro indennizzo che lo stop alle perforazioni
La repressione delle manifestazioni contro il gas di scisto in Algeria ha fatto la prima vittima. Si tratta di Moulay Nakhou, 33 anni di In Salah, località dove a fine dicembre dello scorso anno è nato il movimento di protesta contro lo sfruttamento dello shale gas.
La mobilitazione, che da allora prosegue ininterrottamente, è culminata il 1 marzo in violenti scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, con un pesante bilancio tra feriti e edifici istituzionali dati alle fiamme.
Nakhou è deceduto ieri all'ospedale di In Salah per intossicazione da gas lacrimogeno, come riferisce il quotidiano algerino 'El Watan'. Il padre della vittima ha fatto sapere che l'unica forma di indennizzo che è disposto ad accettare è lo stop alle perforazioni in corso.