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Alitalia, ancora nessuna lettera da Etihad. Azienda punta a risparmi fino a 400 mln

29 aprile 2014 | 15.57
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Alitalia, ancora nessuna lettera da Etihad. Azienda punta a risparmi fino a 400 mln

Roma, 29 apr. - (Adnkronos/Ign) - Non è arrivata ancora nessuna lettera da Etihad al quartier generale di Alitalia. A riferirlo ai sindacati è stata oggi la compagnia nel corso di un incontro che si è svolto presso la sede di Assaereo. "L'azienda ci ha detto che non c'è ancora nessuna lettera, non è arrivato nulla e non ci sono novità", ha detto il segretario nazionale della Uil Trasporti Marco Veneziani al termine della riunione.

''Oggi l'azienda ci ha chiesto -ha aggiunto- un ulteriore fortissimo impegno sul fronte dei risparmi sul costo del lavoro quantificati in 48 milioni di euro''. Si tratta della cifra che ancora manca per raggiungere l'importo complessivo di 128 milioni di euro di risparmi sul costo del lavoro, previsto dal piano presentato dall'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio. L'accordo firmato a metà febbraio per la gestione di 1.900 esuberi consente un recupero di 80 milioni di euro e, secondo le previsioni del business plan mancano, dunque, all'appello 48 milioni.

Con la realizzazione del nuovo piano industriale, ha poi detto Veneziani riportando quanto comunicato dall'azienda, ''ci è stato riferito che finora sono stati risparmiati 290 mln di euro. Ricordiamo che 80 mln di euro sono i risparmi consentiti dall'accordo sul costo del lavoro firmato a febbraio''.

Ma Alitalia punta a conseguire risparmi fino a 400 mln di euro l'anno, ha spiegato il segretario nazionale della Filt-Cgil Mauro Rossi. Questo il nuovo target di piano indicato dalla compagnia, che prevede un incremento di oltre 100 mln di euro rispetto ai 290 inizialmente previsti. L'azienda non ha precisato quali saranno le misure per conseguire tale obiettivo.

''L'incontro di oggi -ha spiegato Rossi- è stato più o meno la ripetizione di quello che si era svolto a febbraio e l'azienda ci ha confermato l'obiettivo dei 48 mln di euro sul costo del lavoro. Ma da allora -ha puntualizzato- c'è un fatto nuovo e cioè il dialogo con Etihad. Da questo punto di vista, c'è tutto il nostro interesse a conoscere quello che sarà l'epilogo di questa vicenda. Non ci sono dettagli su questa vicenda e non è possibile andare oltre''.

E, ha argomentato ancora il sindacalista, non è possibile parlare ora di ulteriori misure per ottenere i risparmi richiesti dall'azienda senza la ''condizione imprescindibile'' di un futuro piano di sviluppo della compagnia. E sull'ipotesi di 3.000 esuberi che Etihad avrebbe posto come condizione per arrivare ad un accordo, Rossi ha osservato come sia ''impossibile definire un piano di esuberi per chi sarebbe pronto a mettere 500 mln per sviluppare la compagnia''.

E' questo, infatti, il punto fermo dei sindacati: nessun ulteriore sacrificio senza la prospettiva di un 'matrimonio' con Etihad. "Senza un matrimonio sono inutili nuovi sacrifici'', ha evidenziato Marco Veneziani. "Si sta aspettando la risposta di Etihad -ha spiegato- gli esuberi di cui si parla e dei quali noi non siamo a conoscenza sono frutto di un piano industriale che non abbiamo mai visto. Noi siamo pronti ad approfondire tutti i temi e tutte le questioni sul tappeto ma senza matrimonio è impossibile qualsiasi altro sacrificio''.

Come poi ha riferito Veneziani, rispondendo ai giornalisti, l'azienda questa mattina non ha parlato di convocazione di un nuovo consiglio di amministrazione a breve. "E si sta aspettando la fantomatica lettera da parte di Etihad'', ha detto Veneziani sottolineando come ''è molto difficile che Alitalia possa sopravvivere da sola".

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