Il leader della Uil: "La questione contrattuale era un problema da risolvere con i sindacati e non riguardava Etihad". E aggiunge: "All'accordo con la compagnia aerea di Abu Dhabi non ci sono più ostacoli. Il contendere ora è solo tra azienda italiana e sindacato". Del Torchio: "L'ok sui tagli è imprescindibile per arrivare alla firma dell'accordo"
"L'accordo sindacale propedeutico all'attuazione dell'intesa con Etihad era quello sul piano industriale e, da questo punto di vista, la Uil si è assunta tutte le responsabilità per far conseguire tale obiettivo". Lo puntualizza il leader del sindacato di via Lucullo, Luigi Angeletti.
Hogan a Roma - Le dichiarazioni dell'amministratore delegato della società emiratina "sono state molto chiare". A Roma, dice Angeletti, "Hogan ha affermato che fosse necessario e imprescindibile definire il perimetro aziendale e il numero degli addetti da trasferire" nella società che si verrà a costituire.
Il contratto - La questione contrattuale "era un problema da risolvere tra Alitalia e le organizzazione sindacali e non riguardava Etihad". Sul fronte sindacale, "all'accordo con la compagnia aerea di Abu Dhabi non ci sono più ostacoli: il contendere ora è solo tra l'azienda italiana e il sindacato".
La violazione - "L'Alitalia, invece, ha cercato di legare all'accordo industriale anche la vicenda contrattuale, pretendendo la firma di un Ccnl che, peraltro, riguarda solo lei". E Angeletti prosegue: "Non sappiamo se per imperizia o arroganza, l'Alitalia ha voluto proporre un contratto, che regolerà i rapporti di lavoro nei prossimi anni, contrario al buon senso" e che "viola un principio sacrosanto, quello secondo cui le persone alle quali si applica un contratto abbiano il diritto di negoziare le norme che li riguardano, e offende la dignità delle persone".
Accordi del 17 luglio - Gli accordi siglati il 17 luglio "non sono applicabili ai lavoratori dell'Alitalia, che aderisce alla Confindustria".
I piloti della Uiltrasporti - Intanto i piloti attaccano, parlando di "un accordo iniquo, pericoloso e inapplicabile" che sta determinando un "esodo di massa" anche per gli assistenti di volo.
A ribadire le ragioni del 'no' agli accordi sul nuovo contratto collettivo nazionale e sul costo del lavoro è la Uiltrasporti Piloti, secondo cui "Alitalia può ancora evitare che la situazione si avviti in un approccio conflittuale con i propri piloti e assistenti di volo", "modificando l'accordo sulla riduzione del costo del lavoro" che è "insostenibile" per la combinazione di "un alto importo prelevato in tempi eccessivamente ristretti".