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"Alitalia ha tanti soldi in cassa"

22 novembre 2017 | 16.15
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Alitalia tira il fiato. Una buona stagione estiva consente alla compagnia di conseguire un ebitda positivo nel secondo semestre, di ridurre le perdite e invertire, dopo anni, il trend discendente dei ricavi. Numeri, che insieme alla dotazione quasi intatta del prestito ponte, 849 milioni in cassa, consentono alla compagnia di uscire dall'angolo e di avere più forza negoziale nella procedura di vendita. E soprattutto, senza fretta. E' questo lo scenario tratteggiato dai commissari straordinari dell'aviolinea, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari, nel corso di un'audizione alla Camera (era assente, perchè a Bruxelles, Enrico Laghi).

Un quadro migliorato che fa dire al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio: "lo avevamo detto. Non c'è poi tutta questa fretta". E questo mentre il titolare del Mise, Carlo Calenda, incalza: "l'offerta di Lufthansa va migliorata, il nostro impegno è migliorarla". Il Governo ha "alcune proposte in campo. Quello che importa - dice - è che gli italiani abbiano collegamenti più efficienti possibile e che si spenda il meno possibile".

Parole, quelle di Calenda, che Gubitosi non commenta. Sulla procedura di vendita, "siamo tenuti a mantenere la massima riservatezza", sottolinea. "Noi - puntualizza - il piano Lufthansa non l'abbiamo mai visto, non ci è stato mai consegnato. Se esiste l'ha visto qualcun altro". Quello che è certo è che Alitalia "non ha mai avuto così tanti soldi in cassa" e "avere un ammontare importante è fondamentale per riuscire a trattare". Insomma, sintetizza, "il prestito serve a mostrare che Alitalia non ha bisogno di chiudere domani mattina". Al tempo stesso, avverte, Alitalia migliora "ma non va ancora bene" perché "un'azienda va bene quando produce utili". Ed essendo Alitalia una società capital intensive, "per crescere ha bisogno di un investitore".

Quella in corso, spiega Paleari, è una procedura negoziata che "è estesa a tutti i soggetti che, nell'ambito delle precedenti fasi procedurali, hanno a vario titolo manifestato interesse rispetto ai lotti oggetto di cessione. La nuova fase sarà espletata nel rispetto dei principi di trasparenza, parità di trattamento e non discriminazione". E "tutti i soggetti interessati - annuncia - riceveranno la lettera di procedura con tutte le informazioni".

"Alitalia è un asset importante e riteniamo che qualcuno se ne renderà conto e farà un'offerta adeguata", dice poi Gubitosi. "Non facciamo marketing politico - precisa - ma faremo la cosa giusta muovendoci esclusivamente nell'interesse della compagnia" per una soluzione di lungo periodo. Un intento, questo, comune a tutti e tre i commissari, le cui idee sono "non sempre identiche ma simili" e, puntualizza liquidando presunti contrasti al'interno della terna commissariale, "siamo molto più d'accordo di quello che sarebbe ragionevole immaginarsi". Altro impegno assicurato dai commissari è quello di "proteggere ogni posto di lavoro": "abbiamo il andato per una soluzione sostenibile". Al momento, Alitalia conta circa 9 mila dipendenti, il 16% in meno rispetto allo scorso anno.

Parlando davanti alle Commissioni riunite Attività produttive, Lavoro e Trasporti della Camera, Gubitosi fornisce i principali dati economico-finanziari dei primi mesi di gestione commissariale. Quelli dei mesi precedenti, spiega, sono oggetto di audit da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers. Alitalia, annuncia Gubitosi, dovrebbe chiudere il secondo semestre dell'esercizio con un ebitda positivo.

Rispetto all'indicazione dei giorni scorsi di un sostanziale pareggio del mol, oggi Gubitosi aggiorna, dunque, la previsione parlando di risultato positivo sulla scia dell'ebitda di 73,9 milioni che si è registrata nel periodo giugno-ottobre. Sempre in questi mesi, i ricavi sono stati pari a 1,432 miliardi, che vedono un incremento dell'1%, il risultato netto mostra una perdita di 31 milioni, 20,9 milioni escludendo gli interessi sul prestito governativo, e l'ebit negativo per 9,3 milioni di euro.

"Per prima cosa, siamo intervenuti sulla stabilizzazione dei ricavi. I mesi di aprile e maggio sono stati mesi molto difficile e, all'esito del referendum tra i lavoratori, i titoli e le notizie su Alitalia hanno provocato un calo brusco delle prenotazioni perché un'azienda come Alitalia vive delle fiducia e degli operatori che devono avere la ragionevole certezza che la compagnia continuerà a volare", dice Gubitosi. "C'è stato un significativo danno fino a maggio. Ma poi la stagione estiva è andata molto bene sotto il profilo dell'operatività".

"Nel 2018 avremo un incremento del 9% di produttività in termini di ore volate", annunciarlo ancora Gubitosi, confermando l'apertura di nuove rotte come Nairobi e Johannesburg, prevedendo poi accordi di codesharing per coprire altre destinazioni in Africa. Tutto questo avverrà "a parità di aerei o addirittura con qualche aereo in meno": "L'aereo - dice - è il nostro stabilimento e deve andare a ciclo continuo".

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