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Piano bocciato, caos Alitalia

25 aprile 2017 | 06.52
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I lavoratori di Alitalia dicono no. Chiamati ad esprimersi con il referendum, gli oltre 10mila lavoratori hanno detto no al preaccordo per il salvataggio, aprendo così la strada al commissariamento della compagnia. Sottoposto a referendum a Roma, Milano e sedi periferiche, l'accordo - che prevedeva, tra l’altro, 980 esuberi e tagli medi degli stipendi dell’8% - è stato sonoramente rispedito al mittente. Il 'no' vince nettamente, affermandosi con 6.816 voti, contro 3.206 sì, vale a dire con il 67%.

"Rammarico e sconcerto per l'esito del referendum Alitalia che mette a rischio il piano di ricapitalizzazione della compagnia", hanno dichiarato in un comunicato congiunto il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: "A questo punto l'obiettivo del Governo, in attesa di capire cosa decideranno gli attuali soci di Alitalia, sarà quello di ridurre al minimo i costi per i cittadini italiani e per i viaggiatori".

Soddisfazione, invece, da parte dell'Usb, che rivendica di essere stata "l’unica organizzazione sindacale che ha partecipato alle trattative ad assumersi la responsabilità di non sottoscrivere l'intesa". "La bocciatura della pre-intesa conferma appieno la nostra linea politica e, pertanto, ribadiamo al Governo la nostra ferma richiesta di continuare i negoziati", sottolinea il sindacato, che lancia "un appello a tutte le forze politiche e sociali di questo Paese affinché si percorrano tutte le ipotesi, senza escludere l'intervento diretto dello stato e la nazionalizzazione prevista dalla Costituzione italiana (art. 43)".

La vittoria del no apre uno scenario complesso. L'unica soluzione al momento è l'arrivo di un commissario e la successiva liquidazione nel giro di sei mesi. L'attesa è ora tutta concentrata sulla riunione del consiglio di amministrazione dell'aviolinea che è stato convocato per una valutazione sull’esito negativo della consultazione e sulle conseguenti decisioni che il board potrebbe deliberare, a cominciare dall'avvio dell'iter che porterebbe l'azienda al commissariamento. La riunione, prevista in tarda mattinata, non si svolge, secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier, presso il quartier generale di Alitalia ma in una sede che non è stata resa nota. Alcuni consiglieri di amministrazione dovrebbero partecipare alla riunione collegati in conference.

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