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Alitalia, newco per piano industriale. Senza ok Ue liquidazione

05 agosto 2020 | 20.44
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E' il dl Agosto a tracciare una nuova rotta per chiudere la stagione dell'amministrazione straordinaria e portare la compagnia sotto l'ala pubblica come previsto dai disegni del governo

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Una nuova road map per il decollo di Alitalia. Nasce una newco il cui compito sarà quello di predisporre il piano industriale che poi passerà al vaglio dell'Unione Europea per il necessario disco verde. E, se dovesse arrivare una bocciatura, la strada sarà quella della liquidazione. E' il dl Agosto a tracciare una nuova rotta per chiudere la stagione dell'amministrazione straordinaria, che si è aperta più di tre anni fa, e portare la compagnia sotto l'ala pubblica, come previsto dai disegni del governo.

Come prevede la bozza del provvedimento circolata oggi, il prossimo step sarà "la costituzione della società ai soli fini dell'elaborazione del piano industriale". Dotazione iniziale un capitale sociale di 10 milioni di euro. Entro 30 giorni dalla costituzione della società, il consiglio di amministrazione è chiamato ad approvare "il piano industriale di sviluppo e ampliamento dell'offerta, che include strategie strutturali di prodotto". Piano che verrà inviato a Bruxelles "per le valutazioni di competenza e alle Camere per l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia". L'esame da parte di queste ultime dovrà arrivare "nel termine perentorio di trenta giorni dalla data di assegnazione".

A seguito della favorevole valutazione del piano da parte della Commissione europea, saranno quindi apportate le opportune modifiche dell'atto costitutivo e dello statuto, incluso l'adeguamento del capitale sociale. In presenza di una bocciatura, la società verrà posta in liquidazione.

Quanto all'architettura societaria della newco, sempre secondo quanto indica la bozza del dl Agosto, "il piano industriale può prevedere la costituzione di una o più società controllate o partecipate per la gestione dei singoli rami di attività e per lo sviluppo di sinergie e alleanze con altri soggetti pubblici e privati, nazionali ed esteri, nonché l’acquisto o l'affitto, anche a trattativa diretta, di rami d'azienda di imprese titolari di licenza di trasporto aereo rilasciata dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, anche in amministrazione straordinaria".

Il dossier Alitalia è stato oggi al centro di un incontro informale tra la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, e i rappresentanti di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl. Una riunione, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, nel corso della quale De Micheli avrebbe ribadito la richiesta della Ue di discontinuità rispetto al passato. Non sarebbe stato toccato il nodo del numero degli esuberi che deriverebbero dal nuovo piano se venisse confermata la partenza della nuova Alitalia con 70 aerei in flotta. Certo è che i sindacati chiedono che tutti i lavoratori vengano ricompresi nella newco, e che una parte di essi non venga lasciata nella bad company, secondo rumors che circolano.

Sempre secondo le stesse fonti, con il nuovo schema disegnato dal dl Agosto i tempi sembrano destinati ad allungarsi oltre l'autunno. La costituzione della newco, comunque, darebbe poteri formali ai nuovi vertici, designati a fine giugno dal Governo, con Fabio Lazzerini amministratore delegato e Francesco Caio presidente.

"Sul piano industriale chiediamo un cambio di passo rispetto al passato che sia all'altezza dell'importanza delle risorse e degli interventi normativi del Governo", hanno dichiarato il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio e il segretario nazionale Fabrizio Cuscito, dopo l'incontro la ministra De Micheli. "Per evitare errori del passato serve lavorare congiuntamente sul percorso della costituzione della Newco, sull’elaborazione del piano industriale e sui vari passaggi dalla vecchia alla nuova compagnia, in particolare per quanto riguarda il personale". "A nostro avviso - aggiungono i due dirigenti nazionali della Filt Cgil - servono da subito investimenti in aeromobili e certezze sul passaggio di tutti i lavoratori attualmente in forza alla compagnia, ricorrendo successivamente, se necessario, agli ammortizzatori sociali".

Grande preoccupazione per il gravissimo ritardo nella concretizzazione del progetto di rilancio di Alitalia" è espressa dalla Federazione Nazionale del Trasporto Aereo, partecipata da Anpac, Anpav e Anp, e oggi non convocata all'incontro. "Mentre le principali compagnie aeree stanno fattivamente riorganizzandosi per far fronte all’emergenza Covid-19 e per essere pronte ad affrontare la ripresa del mercato, la nuova Alitalia viene trascinata in inutili liturgie e deve ancora essere costituita", denunciano. "Il piano industriale latita con linee guida costantemente in bozza, annunciate ma mai definite". E, incalzano preannunciando una mobilitazione, "la crisi del Covid e l'urgenza di avere risposte tempestive sembra essere non essenziale per il Governo italiano. I piloti e gli assistenti di volo di Alitalia valutano intollerabile questo stato di cose".

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