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Alitalia: Onlit, dal '75 interventi a pioggia per 6,5 mld

11 ottobre 2019 | 16.18
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(Alberto Lo Bianco/Fotogramma) - Fotogramma
(Alberto Lo Bianco/Fotogramma) - Fotogramma

Venti iniezioni finanziarie tra aiuti di stato, prestiti ponte ed aumenti di capitale dal 1975 ad oggi per un totale di 6,5 mld per mettere fine alla crisi di Alitalia mentre per gli ammortizzatori sociali in 11 anni sono stati messi in campo 2,5 miliardi. A calcolarlo è presidente dell'Osservatorio Onlit , Dario Balotta, che, a fronte di "finanziamenti e cassa integrazione a pioggia", chiede al Governo di cambiare strategia.

"Il nuovo Governo non può continuare a valutare la possibile soluzione di Alitalia a prescindere dai costi ma anche dello squilibrato e massiccio utilizzo della cassa integrazione a vantaggio di Alitalia ai danni di altre categorie di lavoratori che non ne possono neppure usufruire. Per questo deve cambiare strategia pensando meno al consenso corporativo e più ai bisogni del Paese", afferma Balotta.

"Non sono bastati 20 iniezioni finanziaria tra aiuti di stato, prestiti ponte ed aumenti di capitale dal 1975 ad oggi per un totale di 6,5 mld per mettere fine alla crisi di Alitalia.

Cosi come - sottolinea Balotta- non sono bastati 11 anni di ammortizzatori sociali extralusso per migliaia di addetti (nel 2012 erano in cig 17.800 addetti) la cui durata ha raggiunto anche i 7 anni consecutivi per una ulteriore spesa di 2,5 miliardi. Pensare che a dicembre dopo pochi mesi scade la cig per 1.800 lavoratori della Mercatone Uno che stanno percependo un assegno di 350 euro al mese".

"Fino allo scorso anno il Governo spendeva poco oltre 200 milioni anno per il contrasto alla povertà. Se non c’è più nessuna ragione strategica e industriale per tenere in vita il vettore nazionale che soddisfa il 14% del mercato nazionale c’è anche la necessità di chiudere con un utilizzo iniquo e squilibrato degli ammortizzatori sociali che vanno ad appannaggio delle categorie più forti e già protette dalla contrattazione", conclude Balotta.

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