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Alitalia, atterra l'ultimo volo: "Fine di un'epopea"

14 ottobre 2021 | 21.31
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A bordo 130 passeggeri per la tratta Cagliari-Fiumicino

Foto Adnkronos
Foto Adnkronos

Sono il comandante di questo che è l’ultimo volo di Alitalia. Da domani Alitalia non volerà più e sarà quindi la fine della grande epopea della compagnia italiana”. Sono le parole del comandante dell’ultimo volo di Alitalia Andrea Gioia che ha voluto rivolgere un saluto speciale ai 130 passeggeri a bordo dell'ultimo volo 1586 della compagnia da Cagliari a Roma Fiumicino. Tutti i passeggeri ascoltano l’ultimo messaggio, mentre scattano foto e registrano video.

"Sono molto emozionato e anche molto triste perché nessuno di noi su questo aereo avrà un lavoro” ha detto il comandante di 55 anni con 15mila ore di volo sulle spalle. Un ultimo volo che “è un onere ma anche un onore e un privilegio. Sono entrato nella scuola di volo a poco più di 21 anni, tra l’altro ironia della sorte ho fatto il primo volo proprio qui a Elmas, sono diventato pilota di linea a 23 e comandante a 33 anni. Questa sera l’ultimo volo di Alitalia coincide anche con il mio ultimo volo con la coda tricolore che ho portato con grande orgoglio nei cieli di mezzo mondo. E ora rilassatevi e godetevi questo volo storico. Tenetevi da parte la carta di imbarco che rappresenta un pezzetto di storia dell’aviazione italiana. All’arrivo sarò alla porta per salutarvi uno ad uno e ringraziarvi come sempre”, conclude il comandante prima di mettersi alla cloche per il decollo mentre le sue parole vengono accolte da un lungo applauso.

E poi, poco meno di 40 minuti, il comandante annuncia la discesa su Roma Fiumicino e ringrazia tutto l’equipaggio e tutti i colleghi con i quali ha volato in questi anni. “Ma questa sera in particolare il mio grazie va a questo equipaggio perché nessuno di loro, come me, domani tornerà a volare”. Il comandante e l’equipaggio ha salutato uno per uno per i passeggeri. Saluti suggellati da foto e dai tanti “in bocca al lupo” rivolti ai piloti e agli assistenti di volo. A salutare l’equipaggio anche i lavoratori di terra e gli addetti di rampa che hanno donato rose alle hostess. Si chiude così una storia lunga 74 anni.

A mezzanotte la vecchia Alitalia passerà il testimone a Ita, la Newco che partirà domani con 52 aerei e 2800 dipendenti. E' stato un lungo addio, quello di oggi, ad Alitalia. Questa mattina centinaia di lavoratori si sono radunati in presidio davanti al terminal tre di Fiumicino, organizzato dai sindacati. In tarda mattinata sono arrivati, dopo un tam tam sulle chat e sui social, altre decine di piloti in divisa per salutarsi. Tanta la rassegnazione, la commozione e la rabbia di fronte al peggior epilogo che questa storia potesse avere. Da domani per oltre 7 mila lavoratori c’è solo la cassa integrazione straordinaria e la speranza per alcuni di poter essere richiamati a bordo una volta che Ita prenderà quota.

“Sono molto dispiaciuta. Per me, come penso per molti, volare con Alitalia significava sentirsi a casa in ogni parte del mondo. Era una sicurezza. Ora, non so come sarà con Ita. Speriamo bene ma è una storia che lascia l’amaro in bocca”, dice una passeggera. “Era una situazione senza speranza. Quanto è costata l’Alitalia ai contribuenti? Miliardi e miliardi, troppi. Dispiace, quello, si ma non si poteva andare avanti ancora così”, è il commiato dai toni più duri di un altro passeggero.

Ma per molti residenti sardi c’è anche un’altra preoccupazione. Non solo cala il sipario sulla vecchia Alitalia ma anche sui voli in continuità territoriale dalla Sardegna per il continente che operava la vecchia compagnia e che Ita non farà più. Arriva, infatti, Volotea. E, lamentano molti passeggeri, tutto cambierà. “Avremo tutte le limitazioni di una low cost. Non potremo fare l’accettazione da Fiumicino o da Linate per un altro scalo. Dovremo scendere, prendere il bagaglio , uscire e fare di nuovo l’accettazione e i controlli di sicurezza. Temo che per noi sardi volare diventerà un'odissea” dice un passeggero.

Alla fine di questa lunga giornata ci sono solo tante lacrime e abbracci. Fuori agli arrivi al terminal 3 di Fiumicino, sono tanti i lavoratori della vecchia Alitalia che attendono l’equipaggio del volo Az1586 atterrato intorno alle 23,30. Molti stanno qui dalla mattina, altri sono sopraggiunti in serata. Ci sono hostess, steward e piloti in divisa, quella divisa che in migliaia non indosseranno più da oggi. "L'Alitalia siamo noi", urlano sempre più forte in attesa che il comandante, il primo ufficiale e gli assistenti di volo Cagliari-Roma escano dall'aerostazione. Quando arrivano, sono accolti dai lunghi abbracci dei colleghi. C'è chi brinda con flute di plastica, chi dona mazzi di fiori alle hostess.

Sono tanti gli scatti di questo lungo addio di Alitalia. Di immagini di compagnie blasonate fallite ce ne sono molte. C’è chi ricorda l’assemblea degli azionisti di Swissair trasmessa in diretta dalla tv di Stato, chi ricorda le lacrime delle hostess della belga Sabena sedute sconsolate sulle loro valigie appena atterrate dopo l’ultimo volo. Immagini lontane non solo perché sono passati ormai molti lustri ma lontane anche perché nessuno avrebbe potuto prevedere che potesse accadere anche ad Alitalia. Per quanto sofferente e malconcia, alla fine l’idea era quella che un salvataggio sarebbe stato possibile e che un cavaliere bianco sarebbe sempre arrivato in soccorso. Ma l’atterraggio stasera dell'ultimo volo scrive anche per Alitalia la parola fine. E anche Alitalia avrà le sue immagini simbolo che chiudono una storia: lacrime, abbracci e il saluto ai passeggeri della hostess al gate, diventato virale sui social. "Grazie per averci accompagnati e dato fiducia in questi 74 anni".

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