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Alitalia, rottura tra sindacati e Ita

20 settembre 2021 | 18.18
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L'azienda, secondo fonti sindacali, va avanti con il regolamento aziendale

Alitalia, rottura tra sindacati e Ita

E' rottura totale tra sindacati e Ita sul contratto. L’azienda avrebbe confermato di voler andare avanti con il regolamento aziendale, secondo le news apprese da fonti sindacali. Ita inoltre sarebbe pronta ad avviare chiamate ad personam per il personale da assumere.

I sindacati intanto si preparano a manifestare domattina a Roma, alle 10.30 in piazza San Silvestro, in concomitanza con l’audizione del vertice di Ita in parlamento.

Per venerdì, confermato lo sciopero di venerdì prossimo dei lavoratori del trasporto aereo, come dichiara Monica Mascia, segretaria nazionale della Fit-Cisl. “Ricordiamo che, oltre la vertenza Alitalia/Ita, l’assenza nel sistema del trasporto aereo di regole del lavoro comuni a tutte le aziende del settore basate in Italia danneggia il Paese e i progetti industriali che si vorrebbero attivare in questo segmento dei trasporti. Per tali ragioni, non avendo avuto ancora una convocazione dai ministeri competenti, nonostante i numerosi e reiterati solleciti, venerdì prossimo, 24 settembre, è confermato lo sciopero di tutto il trasporto aereo", dice.

Quanto alla situazione Alitalia-Ita, "sin da quando è iniziata la vertenza abbiamo subito detto che il tema occupazionale era imprescindibile", dice. Mascia. "Il fatto che Ita sia una nuova azienda e che nasca ex novo non può costituire un alibi per non riconoscere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che fino ad oggi sono stati gli unici a pagare il prezzo delle strategie e delle politiche commerciali fallimentari. Ci aspettiamo - prosegue Mascia - quindi che, essendo le vertenze Alitalia e Ita intrecciate tra loro e rientrando le problematiche nelle competenze di quattro ministeri, sia il Governo ad assumere il coordinamento della gestione della vertenza e che nel rispetto della legislazione vigente dia in tempi brevi le corrette risposte, che devono essere il riconoscimento degli ammortizzatori sociali e delle necessarie politiche attive del lavoro finalizzate a garantire il mantenimento delle abilitazioni e delle certificazioni di volo e tecniche.

"Per quanto attiene alla vicenda Ita, riteniamo - sottolinea Mascia - che sia necessario definire in tempi brevi un contratto aziendale coerente con le previsioni del contratto collettivo nazionale del Trasporto aereo. Proprio per queste ragioni stiamo proponendo all’azienda un percorso relazionale finalizzato al raggiungimento di tali obiettivi”.

Ita, all’esito dell’incontro di chiusura del confronto con i sindacati, "ha preso atto che le proposte pervenute non sono, purtroppo, accettabili e non costituiscono nemmeno una base di trattativa compatibile con la complessità e le tempistiche della sfida che la società deve affrontare in vista dell’avvio delle operazioni il 15 ottobre".

Le proposte pervenute, tra l’altro solo l’ultimo giorno, rileva Ita, "sono inoltre strutturate su un arco temporale non conciliabile con il Piano 2021-2025 di Ita e, soprattutto, orientate ad un recupero di costo non coerente con la oggettiva realtà dei fatti. La società è consapevole della serietà di tutte le problematiche rappresentate dai sindacati e associazioni professionali, ma è anche impegnata a tutelare il futuro delle 2.800 persone che entreranno a lavorare in Ita e a sostenere il piano di espansione che prevede al 2025 il raddoppio della flotta e l’assunzione di oltre 5.500 persone nella sola parte Aviation. Il successo di Ita dipende, necessariamente, da una reale discontinuità industriale e dalla applicazione di trattamenti che, nel rispetto della legge, possano fattivamente sostenere il percorso di start up".

Preso atto dell’impossibilità di trovare un accordo dopo una lunga trattiva, Ita "ha consegnato alle rappresentanze dei lavoratori un proprio regolamento aziendale che, pur dovendo tenere conto dei vincoli di legge, ripropone le condizioni inizialmente avanzate ai sindacati e via via aggiornate, nel corso del confronto, sulla base delle richieste che è stato possibile accogliere". I trattamenti inclusi nel regolamento, rileva Ita, "sono rispettosi dei minimi previsti dal Ccnl di settore che Ita si è resa sin da subito disponibile ad applicare a condizioni sostenibili, ovvero che rappresentasse le aziende del settore e mantenesse l’unitarietà delle sigle sindacali. Adottando il regolamento Ita ha comunque confermato l’impegno ad aggiornare costantemente le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali sull’evolversi della fase di start up e a convocarle per illustrare l’andamento dei parametri aziendali e per riprendere, alla luce del concreto andamento dell’attività, il negoziato sulle regole collettive applicabili al personale che verrà assunto".

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