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All'Altare della Patria la celebrazione per il 4 novembre

04 novembre 2016 | 12.08
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(fonte Twitter /@matteorenzi)
(fonte Twitter /@matteorenzi)

Celebrata all'Altare della Patria dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presenza delle più alte cariche dello Stato civili e militari, la festa del 4 novembre, Giorno dell'Unita nazionale e Giornata delle Forze Armate.

Al suo arrivo a Piazza Venezia il Capo dello Stato, accompagnato dalla ministra della Difesa, Roberta Pinotti, ha passato in rassegna il Reparto interforze schierato. Quindi ha reso omaggio ai Caduti di tutte le guerre con la deposizione di una corona sulla Tomba del "Milite Ignoto", prima del sorvolo della Pattuglia acrobatica nazionale sull'Altare della Patria.

Mattarrela, con Pinotti e il capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano, ha quindi consegnato le Croci di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia allo Stendardo del primo Reggimento aviazione dell'Esercito 'Antares' e alla Bandiera di Guerra del primo Reggimento Carabinieri Paracadutisti 'Tuscania'.

Nel primo caso l'onorificenza ha voluto premiare i numerosi interventi condotti "nei difficili contesti dei teatri operativi all'estero (Kurdistan, Albania, Somalia, Mozambico, Macedonia, Kosovo, Bosnia, Iraq, Afghanistan), a protezione delle unità nazionali e straniere, partecipando con coraggio a molteplici conflitti a fuoco". Inoltre i militari del Reggimento "sul suolo patrio si rendevano, altresì, protagonisti di numerose azioni di soccorso in risposta alle calamità naturali occorse, riscuotendo il plauso delle massime autorità politiche e militari".

Al Reggimento Carabinieri paracadutisti, il riconoscimento per il contributo alle "numerose operazioni all'estero per il mantenimento della pace, in aree geografiche caratterizzate da elevata instabilità socio-politica e diffusa violenza". Situazioni nelle quali hanno dato prova "di altissima professionalità, grande coraggio e totale abnegazione consentendo, in particolare, in territorio iracheno, di garantire importanti interessi nazionali e di mettere in salvo in più occasioni molte persone -civili, diplomatici e appartenenti alle forze di sicurezza alleate- esposte a incombenti e gravi pericoli".

"I successi riscossi nelle attività operative e in quelle di supporto alla popolazione e alle istituzioni locali, quali le libere elezioni politiche del 2005, la ricostruzione delle corti giudiziarie e l'istituzione di una nuova polizia nazionale, venivano incondizionatamente riconosciuti in ambito internazionale - viene ancora ricordato nella motivazione di conferimento dell'onorificenza- e contribuivano a rafforzare il prestigio dell'Arma dei Carabinieri e dell'Italia".

Al termine della cerimonia, un paracadutista della Sezione del Reparto attività sportive dell'Esercito è atterrato al centro di Piazza Venezia con la bandiera nazionale di circa 250 metri quadrati. A suggellare questo momento, un nuovo sorvolo della Pattuglia acrobatica Nazionale.

Erano presenti alla cerimonia i presidenti del Senato, Pietro Grasso; della Camera, Laura Boldrini; del Consiglio, Matteo Renzi; della Corte costituzionale, Paolo Grossi. Schierata una rappresentanza degli assetti militari di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza che sono stati impiegati nell'ambito delle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto.

"Questa è stata più bella del solito, mi è piaciuta di più", ha commentato Renzi al termine della cerimonia, salutando alcuni militari rimasti invalidi a seguito di incidenti durante operazioni alle quali hanno preso parte e scambiando qualche battuta in più con il tenente colonnello Gianfranco Paglia, rimasto ferito alla colonna vertebrale e paralizzato alle gambe durante la missione in Somalia nel 1993.

MATTARELLA - "Ricorre oggi una data ricca di significato, suggello dell’Unità nazionale raggiunta ed espressione della riconoscenza del Paese per il contributo alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale offerto dalle Forze Armate. Donne e uomini in uniforme che oggi, in un contesto che se pur lontano dalle guerre di annientamento del secolo scorso, servono il Paese con gli stessi valori di lealtà, impegno e umanità, propri alla nostra storia". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio per il 4 novembre.

"Lo strumento militare - prosegue il Capo dello Stato - rivolge la sua attenzione alla salvaguardia della vita dei nostri concittadini e della stabilità internazionale, mettendo in evidenza qualità e capacità professionali e collaborando con Paesi alleati ed amici, per realizzare un ambiente nel quale possano prosperare la pace e lo sviluppo dei principi democratici e dei diritti della persona, nel rispetto delle differenti culture e sensibilità".

"Il terribile terremoto che ha devastato intere comunità del Centro Italia, ha messo in luce, ancora una volta, il pronto e fondamentale contributo delle Forze Armate, in concorso e con il coordinamento della Protezione Civile, nell’assistenza della cittadinanza duramente colpita. Con pari generosità ed altruismo - ricorda il Capo dello Stato - i nostri militari continuano a salvare vite nel Mediterraneo in una crisi che ha assunto dimensioni epocali, meritando la riconoscenza generale".

"Con questi sentimenti - conclude Mattarella - rivolgo il mio augurio ed un caloroso saluto a tutti i soldati, i marinai, gli avieri, i carabinieri, i finanzieri e al personale civile della difesa che, con impegno e grande professionalità, operano in Italia e nelle missioni internazionali di pace. Un particolare pensiero vada a tutti i militari impegnati in missioni in Patria e all’estero, dai Balcani all’Afghanistan, dal Corno d’Africa alla Libia e al Mali, dal Mar Rosso al Mediterraneo, dal Kuwait all’Iraq, dal Libano alla Palestina .Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!".

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