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Allarme chirurghi: "Siamo rimasti in 7mila, difficile recuperare interventi rimandati"

05 giugno 2021 | 16.09
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Marini (Acoi): "Giovani spaventati dalle cause, servono investimenti nella formazione"

(Fotogramma)
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L'emergenza pandemica "ha fatto scappare tanti colleghi dagli ospedali che hanno anticipato la pensione. Siamo rimasti in 7mila e non credo che con questi numeri si possa recuperare il milione di interventi che si stima siano stati rimandati o disdetti per la pandemia, 100mila solo in oncologia". Lo denuncia all'Adnkronos Salute Pierluigi Marini, presidente dell'Acoi, l'Associazione chirurghi ospedalieri italiani. "Occorre muoversi subito", avverte Marini, servono anche "gli anestesisti e gli infermieri. Non possiamo perdere più tempo perché l'effetto a lungo termine di questi interventi rimandati potrebbe essere anche peggiore del Covid".

"Servono investimenti nella formazione dei nostri giovani laureandi in Medicina perché nessuno vuole più fare il chirurgo, mentre prima c'era la fila per entrare nelle sale operatorie - ricorda Marini - I giovani sono spaventati dal rischio professionale e dal contenzioso medico-legale. Servirebbe stimolare gli specializzandi con percorsi formativi, dobbiamo trovare energie fresche perché servono medici giovani ma anche bravi. Questo vuol dire - conclude - formarli per bene con la prospettiva di inserimento nelle sale chirurgiche perché devono poter fare esperienza sul campo".

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