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Allarme in Siria, "sono 280 i cristiani assiri rapiti dall'Is"

26 febbraio 2015 | 09.48
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Undici villaggi attaccati nel nord del Paese in tre giorni, dieci sono ormai sotto il controllo dei jihadisti. Secondo l'Osservatorio per i diritti umani sono in corso negoziati per ottenere il rilascio degli ostaggi, trasferiti in una zona montuosa. Decapitati sei militari, teste esposte in strada. Sul web la guida per aspiranti jihadisti che vogliono andare nel Paese. Islamisti distribuiscono moduli per reclutare nuovi insegnanti

(Xinhua)
(Xinhua)

Sale a 280 il numero di cristiani assiri che sono stati rapiti dai jihadisti dello Stato islamico (Is) negli ultimi tre giorni da 11 villaggi nei dintorni di Tal Tamir, provincia di al-Hasaka, nel nordest della Siria. E' quanto dichiara ad Aki-Adnkronos International il portavoce dell'Osservatorio assiro per i diritti umani, Jamil Yarbakarli.

"I nostri osservatori nella città di al-Hasakeh sono venuti a sapere che l'Is ha sequestrato 93 persone a Tell Jazira, tra cui donne e bambini, per poi dare fuoco alle case e alla chiesa del villaggio", denuncia il portavoce, precisando che queste persone "sono state condotte in un luogo ignoto".

In questo modo, "il numero dei cristiani assiri sequestrati sale a 280 persone, di cui 165 a Tell Shamiram, 93 a Tell Jazira, 10 a Tell Hormuz e 3 a Tell Shamia", aggiunge Yarbakarli, rivelando che "uno dei dispersi è riuscito a raggiungere un luogo sicuro e sta bene".

Inoltre, gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani aggiungono che nella zona l'Is ha preso il controllo di 10 villaggi assiri , nei quali ha anche 'arrestato' alcuni militanti curdi delle Unità per la protezione del popolo (Ypg). Fonti assire hanno spiegato agli attivisti che sono in corso negoziati, con il tramite di alcuni leader assiri e mediatori di tribù arabe, per il rilascio dei rapiti. Nei dintorni di Tal Tamir, sempre secondo le fonti locali dell'Osservatorio, l'Is ha anche dato alle fiamme due chiese.

Militari decapitati - La ferocia dei jihadisti non si ferma: miliziani Is hanno appeso ed esposto per strada le teste mozzate di sei militari del regime siriano, uccisi durante uno scontro a Hwayjet Sakar, nella provincia settentrionale di Deir Ezzor. Le sei teste sono state esposte di fronte alla sede del comune e dell'ospedale, come monito per tutti i cittadini.

Guida jihadista sul web - E' intanto nel mirino della polizia antiterrorismo britannica, che sta operando per rimuoverla da Internet, una guida per aspiranti jihadisti e potenziali reclutatori che spiega come affrontare al meglio il viaggio verso la Siria via Turchia, con tanto di consigli su cosa portarsi dietro e cosa indossare e come gestire i controlli della sicurezza al confine tra i due Paesi.

La guida 'Hijrah verso lo Stato islamico' viene considerata dalle forze dell'ordine e le autorità britanniche - impegnate a risolvere il caso delle tre adolescenti londinesi scomparse da casa e entrate alcuni giorni fa in Siria - come una reale minaccia, si legge sul 'Guardian'.

Il manuale mette in guardia contro la tentazione di considerare le agenzie di intelligence turche amiche dell'Is e nega dunque che vi sia compiacenza da parte delle forze turche, che solo in alcuni casi - sostiene - chiudono un occhio su alcune attività dell'Is per motivi di sicurezza, ossia per paura di rappresaglie.

Infine, il sedicente Stato islamico (Is) ha cominciato a distribuire moduli per reclutare nuovi insegnanti e per far giurare a quelli in carica di rispettare i principi imposti dai jihadisti. Lo riferiscono gli attivisti dell'Osservatorio, secondo i quali il reclutamento è in corso nella provincia siriana di Deir Ezzor.

Nei moduli, distribuiti nella città di al-Mayadin, si chiede agli insegnanti di "giurare fedeltà all'Is" e di interrompere ogni rapporto con il regime, che al momento è il loro datore di lavoro e paga i loro salari. Chi non firmerà il modulo sarà allontanato dalle scuole e sostituito con nuovi insegnanti.

Allerta in Australia - Sono circa 40 le donne australiane che hanno preso parte ad attacchi terroristici o stanno appoggiando gruppi militanti. A lanciare l'allarme è stato il ministro degli Esteri australiano, Julie Bishop, intervenendo in parlamento: un crescente numero di donne - ha affermato - parte per la Siria e l'Iraq per raggiungere il marito che combatte con lo Stato Islamico oppure sceglie di sposare un militante.

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