La crescita globale resterà debole nei prossimi due anni, sotto il peso delle crescenti incertezze nelle economie emergenti, Cina in testa. E' lo scenario tratteggiato dal Moody's in un nuovo rapporto. Stime alla mano, la crescita media della zona euro darà all'1,5% nel 2015-17 e per gli Usa +2,5%, mentre il colosso asiatico si fermerà sotto al 7% nel 2015, per poi rallentare al 6,3% nel 2016, al 6,1% nel 2017. I paesi del G20 cresceranno in media del 2,8% nel biennio in esame, al di sotto del 3,8% di incremento medio del pil segnato nei cinque anni che hanno preceduto la crisi.
"Il rischio principale per le prospettive economiche giungerebbe da un calo della crescita globale maggiore delle attese, dal rallentamento cinese e dall'impatto delle stringenti condizioni di rifinanziamento delle altre economie emergenti", si legge nel rapporto.
"I mutamenti nella crescita economica globale non sosterranno una significativa riduzione del debito pubblico o la possibilità per le banche centrali di procedere a un sensibile rialzo dei tassi di interesse", commenta Marie Diron, senior vice-president presso l'agenzia di rating.